09 ottobre 2006

BLOG DELL’ 8 OTTOBRE 2006

Rieccoci…eccomi…è domenica mattina, levata di buon ora perché il sole si mostra presto alle nostre finestre e poi perché la tranquillità che si respira in questi momenti è la più perfetta per provare a trasmettervi cosa stiamo vivendo. Tante domande come al solito, dubbi da districare, ma da ieri, finalmente, anche qualche tentativo di risposta…ora vi spiego.
Venerdì giornata che è trascorsa senza grandi novità, o meglio, giornata intensa solo per la nostra Francesca mora che, con questo suo modo meravigliosamente preciso, riesce ad incastrare anche tre incontri in un giorno e ad arrivare a tutti puntuale…per noi tre è davvero qualcosa di incredibile, per Capoverde credo sia proprio impensabile…ma lei vi racconterà meglio cosa ha vissuto e chi ha ascoltato.
Io “mi prendo la briga” solo di raccontarvi il nostro fine settimana iniziando da sabato, ovviamente! Giorno intenso, giorno di domande, di qualche risposta e pure di un po’ di “capoverdianità” vissuta da vicino…la mattina ci siamo alzate in fretta per poter arrivare puntuali e in ordine a una riunione che…non c’è stata! Beh, a volte capita…avremmo dovuto incontrare i responsabili della scuola materna per poter avere i numeri esatti (!!!) dei bambini iscritti per quest’anno, ma la riunione è stata cancellata senza che nessuno riuscisse ad avvisarci. Non importa. Questi dettagli ci dimostrano come operare qui sia difficile, ma meraviglioso. Difficile perché capisco come ci sarebbero necessari quei numeri per organizzare gli incontri, ma meraviglioso perché mi stupisco nel guardarci mentre capiamo che questo è un posto diverso, che vive diverso, che pensa diverso, che SA diverso…e allora proviamo a non averne paura, a lasciarci un po’ trasportare da questa corrente senza pensare comunque mai di poter “essere come loro”, di poter “essere loro”…ma proviamo a giocarci e a non arrabbiarci per una riunione disdetta perché sappiamo che non servirebbe a nulla. E se la riunione salta ci godiamo qualche minuto seduti su un muretto all’ombra fresca del mattino. E ascoltiamo giocare i bambini che ci sono vicino tentando di capir cosa dicono in questa lingua creola così incomprensibile e così…sonora, rumorosa, cicalante…non so come spiegarmi…lingua del sud…e poi torniamo a casa e qui cerchiamo le risposte. Ci riuniamo a casa di Rolli con Telce (abbiamo solo ora scoperto che si scrive con la c e non con la s osservando il mega tatuaggio che ha sul braccio) e Marlene per stilare il calendario della prossima settimana…AIUTO!!!! Con un gioco di incastri che speriamo funzioni come l’abbiamo pensato, siamo riusciti a far tornare i conti. Saremo in ogni villaggio almeno una volta alla settimana e qui vedremo alternativamente i diversi gruppi di bambini che ci vivono…non opereremo su Vila do Maio, la città dove stiamo appunto, perché la quantità di bambini non ce lo permette…per ora!!! Per il momento cominciamo a lavorare nei piccoli villaggi fuori e nel frattempo ragioniamo su come potremmo intervenire al meglio qua…speriamo di cavarne una soluzione. Con in mano il calendario tutto pasticciato, mi pare già tutto diverso rispetto alla scorsa settimana…”ora si parte” ci ripetiamo in continuazione…e allora di corsa si torna a casa per ritagliare cartoncini, misurare i nastri, “cambrettarli” e imparare le ultime danze…speriamo bene! Ma la parte migliore del sabato deve ancora venire…alle 15 si parte, destinazione: Pedro Vaz, festa del paese…e Marlene sul furgone in viaggio prova a descrivercela…muita musica…muita dança…muita comida…ce la descrive in mezzo al vociare creolo dei suoi amici che approfittano del nostro “servizio taxi” per la festa. Questo loro aspetto è davvero strano per me e la mia testa da italiana di una provincia del nord…farsi portare alla festa dal primo che parte da Vila, oppure mettersi in strada a piedi e sperare che passi qualcuno che ha un posticino anche per lui, passare da un passaggio all’altro…boa tarde…obrigado…de nada…tutto qua, semplicemente…e alla festa posso arrivare quando voglio, quando riesco, quando si può! E così pare essere per tutte le altre destinazioni…non solo passaggi in direzione festa, ma anche città, paesi, mercati, il porto…qui ho la sensazione che ci sia tempo per fare tutto, con calma…come si può, appunto…fare e fermarsi, fermarsi e fare…riposare, pensare, lavorare…tutto nello stesso modo, nel qui e nell’ora del presente…un rapporto con il tempo che per me è ancora difficile da comprendere e da vivere, ma ne resto ogni minuto meravigliata. Beh…ma basta pensieri! Adesso, se ancora avete gli occhi aperti guardando la schermata di questo nostro blog, vi racconto la festa…
Festa…strada per arrivarci che è davvero difficile definire strada, polvere rossa e ogni tanto manciate di sabbia bianca, mazze di tamburo o qualcosa di simile al bordo della pista, furgone che traballa tutto, ma che viaggia benissimo…paese, tantissime bandierine appese, tutte colorate, bimbe vestite a festa, qualcuna simile a principessa, sorrisi diversi rispetto a quelli visti la volta scorsa in questo paese, come se la gente e i bimbi fossero fieri, orgogliosi del loro essere lì. Appena arrivati io mi sento un po’ un pesce fuor d’acqua, siamo davvero diversi e qualcuno ci osserva stranito. Proviamo a scioglierci facendo il giro del paese. C’è una zona con le donne che cucinano non si sa cosa in pentoloni di alluminio, e poi c’è la musica…non solo capoverdiana, anzi…ci sono i ragazzini che ascoltano e ballano Shakira, musiche americane e occidentali in genere, qualcosa di brasiliano…quello che conta è però come si muovono…si muovono da capoverdiani, gambe, piedi, corpi sinuosi in ogni momento. Corpi sinuosi anche mentre bevono, mentre mangiano, mentre indicano le strade….e noi li osserviamo e proviamo a mischiarci a loro, ci osservano, sicuramente cambiamo il clima di questa festa, perché siamo così lontani dal loro mondo eppure proviamo ad entrarci, a ballare con loro, a chiacchierare, a esserci. E qualche bimbo già guardando il furgone capisce chi siamo e ci chiede…i libri delle storie…emozioni tantissime…rolli che gli spiega che la prossima settimana potranno chiederci i libri perché saremo nelle scuole e lui, questo bambino bellissimo con le ciglia lunghe e la fossetta sulla guancia, dopo un po’ mi sia avvicina e mi dice un po’ sconsolato che lui la settimana prossima mica sarà più a Pedro Vaz…e allora gli spiego che gireremo in ogni paese, anche a Morro, dove vive lui…e si ferma un attimo a pensare e poi di nuovo incalza: “ma tu lo sai dove abito io a Morro?!?” mi ha fatto davvero sorridere…così, noi, italiane sconosciute e diverse, quelle che hanno libri e penne, livros e canetas…che incredibile…la festa è stata anche questo, questo mio pezzo di emozioni lì dentro. E emozioni pure quando poi, con una luna bianchissima da sembrare un sole, con il nostro furgoncino carico di ragazzi, qualcuno pure brillo, ci siamo diretti a Cascabulho…da una discoteca all’altra…qualche problema per trovare la pista nel buio nonostante la luna, ma poi si arriva e anche qui tanta musica e altri pentoloni…ammirare, osservare questo mondo…giornata bellissima, tornare a casa alle 10 della sera che sembra già notte fonda, rimettersi nel nostro letto con le lenzuola pulite per sentirmi di nuovo diversa…un continuo tuffo dentro e fuori da questo oceano-universo, per scoprire davvero se saremo capaci di esserne pesci…un abbraccio a voi che nuotate in un altro mare, in chissà quali oceani e osservate altri pesci…altri universi…a presto…alice


BLOG DELL’8 OTTOBRE 2006 (2)

Eccomi qui! Io vi racconterò la mia settimana super impegnata e organizzata! Vorrei prendermene il merito e le “lodi” di Alice, ma in realtà devo ringraziare l’efficienza di Geronimo (sapete tutti chi è, vero?) e Loyde (assistente sociale) nel prendermi in una settimana gli appuntamenti con quasi metà delle persone che avevo in programma di incontrare in un mese!

LUNEDì: sono rimasta a casa a pensare a come fare per spiegare alle varie istituzioni chi ero, per quale motivo ero qui, per quale associazione “lavoravo”… e soprattutto a pensare a come fare per farmi dire quello che mi interessava senza influenzare le risposte con le mie domande… TUTTO QUESTO IN PORTOGHESE!!! Meno male che Rolli mi ha dato qualche dritta!

MARTEDì: MATTINA primo appuntamento, con Loyde e Geronimo:
“eu sou uma estudante italiana, minha faculdade chama-se… eu estou aquì para compreender se è possivel fazer um projecto do turismo sustentàvel…”
L’inizio sarà sempre questo, nonostante “le prese in giro” di Rolli… L’incontro è andato molto bene, mi sono sentita a mio agio, non nascondo che un po’ di “paura” l’avevo, paura di non riuscire a spiaccicare parola e di non capire niente di quello che dicevano!! Invece si è subito creato un clima molto tranquillo, sereno, quasi familiare e il merito è sicuramente di Loyde, una persona splendida! Anche Rolli mi è stato di grande aiuto, devo ammettere che ha parlato più lui di me, ma a me serviva un po’ vedere come condurre una intervista-conversazione prima di farla. Ho ricevuto subito un sacco di informazioni su tutte le associazioni presenti sull’isola e un quadro generale della situazione!POMERIGGIO: sono andata ad intervistare 3 italiani che vivono qui a Maio: una signora che possiede un b& b, il suo socio che ne sta facendo costruire un altro e un altro signore che vive qui da Pasqua.
Devo dire che è stata una CONVERSAZIONE MOLTO INTERESSANTE…

MERCOLEDì: MATTINA sono andata con Telce e Marlene a parlare con il rappresentante della casa della gioventù e poi con il rappresentante dell’associazione dei pescatori. È andata bene!! Poi siccome abbiamo finito presto ho intervistato Telce e Marlene filmandoli: CARINO!!!
POMERIGGIO: incontro con l’assessore all’ambiente insieme a Rolli

GIOVEDì: la mattina ho preparato le domande da porre al sindaco che avrei incontrato nel pomeriggio, ovviamente è venuto anche Rolli con me… L’incontro è andato bene, sono contenta, sia perché sono riuscita a parlare più del solito, a farmi capire, sia per l’interesse che lui ha mostrato nel progetto…

VENERDì: MATTINA incontro con Debora , una delle responsabili di un progetto di turismo sostenibile che probabilmente inizierà tra poco a Calheta grazie alla fondazione FunDeSCan e poi intervista a Gilda, una ragazza capoverdiana di Maio che ha frequentato la facoltà di “Gestione delle aziende turistiche” a Praia. Tutto insieme a Telce, Marlene e Rolli.
POMERIGGIO: visita al centro dell’artigianato a Morro (MOLTO CARINO) e al centro tessile a Calheta (purtroppo era chiuso, si rimette tutto in funzione da oggi):

La mia settimana lavorativa è terminata! Che dire? SONO MOLTO CONTENTA!!! Sono contenta per aver intervistato tutte queste persone e per aver ricevuto un po’ di materiale su cui lavorare; sono contenta per essermela cavata con il portoghese, anche se spesso ho avuto bisogno dell’aiuto di Rolli o di Telce e Marlene; sono contenta per l’enorme disponibilità che tutti hanno mostrato nei miei confronti; sono contenta per come è andato il colloquio con il sindaco e infine sono contenta per le mie tre compagne di avventura, che, anche se prese dalle loro attività, trovano sempre un momento per confrontarsi con me su quello che sto facendo, regalandomi un sacco di spunti su cui riflettere…
Vorrei concludere con due frasi che mi hanno detto due italiani che vivono qui sulla gente di Maio:

“IL BENE Più PREZIOSO CHE C’è QUA SONO LE PERSONE…”
“DEVI CONOSCERLI GIORNO PER GIORNO… È Più FACILE CHE SIA TU AD AVERE QUALCOSA DA IMPARARE DA LORO CHE LORO DA TE…”

Ultimissimo, il mio personale quesito esistenziale:
“Perché esistono le mosche?”
Franci mora