10 novembre 2006





quotidianità "rubata" a Morrinho

















8 novembre Ore 9.36:

Ciao gente,
vi scrivo dal nostro traballante ludo-biblio bus, mentre Alice lo conduce con cautela su questa pista polverosa in direzione Pedro vaz.
Anche oggi siamo schiacciati tra decine di palloncini, il materiale di questa Unità per il lavoro di “psicomotricità” delle materne........ Anche oggi ci attende una lunga giornata: mattina (appunto) alla materna, pomeriggio attività in strada con le bambine e i bambini della scuola primaria, e di seguito (ore 17.30) riunione con la popolazione di Figueira. Ebbene sì, finalmente ce l’abbiamo fatta! Per quasi tutta la settimana, dopo le attività, stiamo incontrando le famiglie di quei piccoli “birbanti” con cui giochiamo quotidianamente. E’ strano, dopo essere stati per strada con loro, ritrovarsi nella loro scuola: un’aula spoglia, così diversa dalle nostre, eppure già così “nostra”; ritrovarsi in mezzo ai loro genitori cercando di individuarne le somiglianze, di indovinarne i pensieri. Capita di dimenticarsi di essere stranieri e ci si sente un po’ a casa: il costo troppo alto del trasporto scolastico, le lamentele per promesse non mantenute... Poi si comincia a parlare di noi, del nostro progetto e da qui altri pensieri: pensieri (forse) di curiosità nei nostri confronti, di preoccupazione per l’educazione dei loro figli... occhi attenti che indagano, che scrutano, che cercano tra le righe una parola di speranza, che chiedono un po’ di aiuto. Molti di loro esprimono bisogni materiali, loro che hanno così tanti figli da mantenere, da nutrire, da mandare a scuola, tanti figli a cui cercare di offrire un altro futuro, nuove possibilità.......... ma tutto ciò sembra così difficile, quando non si hanno 1.000 escudos (meno di 10 euro) al mese per garantire il trasporto scolastico al poprio figlio che si reca a Vila per frequentare il liceo!... A volte penso che sia difficile per loro capire il nostro progetto, i nostri obiettivi, il nostro lavoro: un aiuto così poco “materiale” che forse risulta difficile vedere come aiuto, soprattutto quando, appena prima di noi, è uscita da quello stesso asilo una “ricca benefattrice” straniera che ha donato armadi, appendini e mensole in legno, nuovi di zecca!
Durante ogni riunione viene sottolineata l’importanza del gioco, soprattutto di quello con fini educativi; viene ribadito che giocare tenendo presente certi valori fondamentali, aiuta le bambine e i bambini a scoprire le loro capacità e possibilità, a svilupparle, a renderli un po’ più felici per diventare donne e uomini migliori.
Viene sottolineata l’importanza della lettura e del fatto che i libri arrivino nei vari paesi grazie alla nostra (futura) biblioteca mobile, perchè la scuola ha pochi testi a disposizione, e i bambini in casa hanno raramente del materiale con cui esercitarsi a scrivere e leggere...

9 novembre ore 23.50:
Dopo quest’altra intensa giornata, sono qui, davanti a questo schermo, tanti pensieri che frullano in testa, tanta voglia di riordinarli per condividerli con voi, così lontani da questo mondo che ormai un po’ vi appartiene.
Oggi altra materna: la stessa fiaba, gli stessi palloncini, ma altri occhi, altri disegni, altri modi di ascoltare, di capire, di giocare...
Altri gruppi di ragazzi in strada: i nostri giochi, i LORO giochi, le nostre danze (bans), i LORO canti, i LORO ritmi; qualche bambina gioca coi nostri capelli, intrecciandoli, pettinandoli, accarezzandoli, forse stupita di vederli così biondi, così lisci e morbidi (non i miei, naturalmente!!!)... momenti di condivisione in cui ognuno si spoglia del proprio ruolo e mette in campo solo sè stesso, con la stessa voglia di imparare e di insegnare...
Altra riunione: l’ennesima aula spoglia, altri volti, altri occhi... nuove discussioni sul trasporto scolastico. Stasera Rolli chiede ai genitori cosa pensino del nostro lavoro; una signora risponde: “Stà bom!”; un signore anziano parla della povertà di questa terra... nuove richieste di aiuto! Alla fine, come ogni sera, l’assessore dona da parte della Camera Municipale del materiale scolastico per ogni alunno (un quaderno, una penna, una matita e una gomma) e mentre la luce del giorno va scomparendo, tutti si riversano sulla strada, commentando l’esito dell’incontro in una lingua per noi ancora incomprensibile! Chissà quante domande non espresse in quella stanza, quanti dubbi, quanti perchè... Guardo quei volti, alcuni sorridenti, altri ancora un po’ imbronciati, e mi chiedo cosa pensino realmente di noi, mi chiedo quali siano i loro reali bisogni, quale sia il confine tra la reale necessità di aiuto economico e la necessità di qualcos’altro... Molti bimbi sono lì fuori che attendono la mamma o il papà; forse qualcuno attende noi, per dirci ancora una volta “Tchau! Atè a proxima segunda-feira!”, per cantarci o sentirci cantare ancora una volta “Oh Alele!!!”.
Chissà se sarà maggiore il loro bisogno di un quaderno e di una penna per migliorare la propria scrittura, o il loro bisogno di qualcuno che passi un po’ di tempo con loro, cercando di ascoltarli, di guardarli negli occhi uno per uno, cercando (a fatica) di ricordarsi i loro nomi... Chissà se è più importante per loro avere un libro da portare a casa per esercitarsi nella lettura, o avere qualcuno che abbia voglia di ridere, di giocare con loro per un po’, semplicemente perchè sono delle persone importanti per cui vale la pena di investire del tempo...
Forse la risposta sembra scontata, ma questa notte, nel silenzio di questa casa, interrotto di tanto in tanto dal brontolìo del nostro super-frigorifero (c’è ancora la corrente!!! e vi sembra poco???) niente mi sembra più così scontato...
Scusatemi se interrompo qui i miei pensieri e il mio blog... è ora di staccare la spina (in tutti i sensi)!
Scusatemi per questo scritto così breve e forse un po’ confuso (in realtà è risultato da un “lavoro” a 3 mani e mezza: Franci si sentiva talmente a casa alla riunione di oggi che, invece di cercare di capire i motivi delle dispute, si è bellamente dedicata alla stesura di alcune di queste righe)...
So che mi leggerete comunque e che, comunque, ancora una volta vi sentirete un po’ più vicini a noi, a questo mondo, a questi bimbi così poveri ma così ricchi...
Boa noite a todo mundo!
Um beijo e um abraço.
Silvia (e Franci)

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Siete veramente fantastiche, riuscite sempre a trasmetterci la vostra serenità, e voglia di continuare, questo fantstico percorso. Mi raccomando teneteci aggiornati, è un piacere leggervi sergio57

09:49  
Anonymous Anonimo said...

Silvia sei fantastica.Arrivo tardi per il concorso ma avrei potuto suggerire mille motivi per cui dovrebbero fidarsi di voi.Conosco solo te ma è sufficiente. Siete fantastiche! Bella l'idea di Peter Pan. A presto in posta.Baci.Anna70

16:39  

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