19 novembre 2006

Ines.
“Posso venire in vacanza con voi?”
“Sì, penso di poterti mettere in valigia e caricare sull’aereo...”
“Che paura! E se cado?”
“Ma no....guarda in cielo, ci sono tante cose che ci stanno e non cadono: le farfalle, le nuvole, gli uccellini...”
...
“Non posso venire...”
“Perchè?”
“Perchè qualche volta le stelle cadono...e io sono una stella...”

Racconto di bambina che vive su quest’isola, felice. Chiacchierata di ogni sera quando rientriamo a casa. Motivo per cui siamo qui.

Escono pastelli e fogli dalla scatola
César voleva fare un disegno.
“Non lo so fare” disse ai colori.
Poi si tuffò.
E sul foglio c’era un tronco gigante,
tronco di un albero rosso e rosa.
Bellissimo.

César, bambino a Cascabulho, sorriso bellissimo, bianchissimo, anche se raro. Cerca le mani degli altri bambini molto più delle nostre. Motivo per cui siamo qui.

Mochilas.
Cartelle, piccoli zaini.
Dentro: un asciugapiatti come tovaglia, una piccola bottiglia d’acqua.

Il bicchiere è sempre mezzo vuoto o mezzo pieno?
Entrambi, motivi per cui siamo qui.

Io.
Sapere di potermi creare un pezzo di mondo in ogni continente,
essere un pezzo di mondo vagante.
Una zolla di terra che si è staccata dalla propria placca grazie alle vibrazioni di ciò che la circonda.
E ora viaggia e si scontra e si incontra con altre zolle.

Bellissima emozione di “kulor café”, color caffèlatte, voglia di mischiarsi, di “misturar” ciò che si è con ciò che qua già è. Motivo per cui siamo qui.

Imar.
Già uomo visto tra gli altri bambini.
Fa i rumori con la voce, si prende gioco del mondo.
E la sera, con gli occhietti piccoli di chi ha tantissimo sonno,
ed è un bambino pure lui,
si siede in braccio e
si lascia cadere la testa e gli occhi.

Bambini che sono davvero bambini, consapevolezza della loro condizione di piccoli che spesso mi manca. Giocare con loro e poi rendersi conto che le coccole, il solletico e le linguacce sono universali. Motivo per cui siamo qui.

Eliseu.
Bimbo seduto sul muretto con le carte in mano.
Se sorride chiude gli occhi, come un imbarazzo.
Mi vede arrivare e un po’ di paura ce l’ha.
Il suo papà lavora anche il sabato.

Motivo per cui siamo qui...non si possono confondere i bambini, non si può pensare che uno sia uguale a un altro, non ci si può dimenticare di nessun nome.
Nomi...con dentro le persone...motivo per cui siamo qui.
Grazie. alice