E' iniziata la seconda settimana di effettivo lavoro e già ci sembra di essere qui da lungo tempo. Non abbiamo la presunzione di avere già capito tutto ma gli interrogativi si stemperano col tempo e con la voglia di condividere e di comprendere.
Anche lo scoglio della comunicazione in portoghese e in creolo non ci sembra insormontabile, grazie anche ad Ornella e Adilton che ci fanno da interpreti.
Perfino il morale ci sembra più sollevato: si tratta comunque di scacciare i momenti della malinconica saudade e basta una mail, una telefonata o una risposta al blog perchè questo oceano Atlantico che ci separa da casa diventi un mare navigabile e non un oceano tempestoso.
La vita scorre a Maio con ritmi lenti ma le attività ci incalzano e ci sembra perfino di avere poco tempo per il relax. A dire la verità, sabato pomeriggio siamo andati in spiaggia e abbiamo fatto il primo bagno. La giornata era splendida, come da noi a maggio inoltrato, e il sole del primo pomeriggio batteva forte. Poi però si è alzata un'arietta malandrina che ci ha costretti a rientrare.
Domenica abbiamo trascorso una giornata di assoluto riposo, cucinando il pesce fresco e preparando il materiale didattico.
Adesso voglio riferirvi di un'esperienza indimenticabile. Domenica mattina sono andato alla messa della “crianza”, quella che da noi è la messa del fanciullo.
La chiesa era piena zeppa di bambini, tutti eleganti e con le scarpe della festa. Le bambine con le treccioline all'africana trapuntate di perline che sembravano lucciole di primavera.
Le suore dirigevano i canti in creolo con la loro tradizionale direttività un po' imperiosa, ma tutti i bambini cantavano a squarciagola, per nulla intimoriti. Silenziosi nei momenti solenni, vivaci nel canto.
Al momento della predica l'energico prete quarantenne è sceso tra i banchi con il microfono.
Il Vangelo della domenica raccontava il battesimo di Cristo nel Giordano ad opera di Giovanni il Battista. Il prete ha fatto alzare la mano a tutti i João e Joãna presenti e questi hanno ricevuto un applauso scrosciante. E poi è iniziato un dialogo mimico tra prete e bambini in forma di drammaturgia teatrale, con domande e risposte, battimani a quelle esatte, gesti ritmici con dita alzate al cielo, palme a terra per scacciare il demonio, elencazione ad alta voce dei peccati più comuni (“ho litigato col mio compagno” “non ho fatto i compiti” “non sono andato a prendere l'acqua”...) e alla fine un'assoluzione generale perchè il battesimo del Cristo avrebbe cancellato tutti i peccati del mondo.
Insomma, un vero pezzo di teatro da far invidia ad ogni animatore. C'è sempre da imparare!
Speriamo di aver generato anche noi lo stesso entusiasmo nei jardim e con le monitoras.
A questo proposito devo riferirvi che nell'incontro del sabato con le monitoras si è stabilito un clima collaborativo e gioioso: abbiamo consumato il ricchissimo lunch con loro e insieme abbiano giocato. Le monitoras hanno disegnato, interpretato gli elaborati, mettendosi nel pieno delle proposte di gioco. Tutto questo è molto importante per noi perchè ci dà la carica e ci fa sentire utili in questo contesto così diverso dal nostro.
Sem
3 Comments:
che belli che siete!!! bimbe eh però! troppo bianche siete! sotto col programma abbronzatura!! un bacio alle dune da parte mia..godetevelo l'oceano che qui manca, manca tanto.
anna
Ragazzi... attenzione a Figueira... nonostante le apparenze... Rilton è un maschio!!!
Baci a tutti quei musetti
Silvia
Che panorama dietro di voi... ma le palme e gli alberi di cocco? scusate l'umorismo... Ma anche nelle altre isole di Capoverde c'è questa vegetazione (....)? ...sinceramente, complimenti a Sem, è perfettamente abbinato con i colori del paesaggio!
Michele
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