18 aprile 2008

Oggi la barca che sostituisce la Barlavento incidentata (qualcuno dice che esta no fundo..), la Musteru, arriverà dopo una settimana. E così come previsto, segni della grande inaugurazione dell'aeroporto per domani non ce ne sono, anche se i lavori per la creazione della strada che collega Figueira ad Alcatraz (nord dell'isola) continuano e, sembra, incessantemente. Martedì scorso, nel nostro cammino verso gli asili a nord di Maio, abbiamo trovato un paio di chilometri di strada totalmente asfaltata. Anche se ancora gli unici dell'isola, è stata una bella sorpresa.
In ogni caso Lorena ed io non ci sentiamo assolutamente preoccupate, anzi credo che potremmo andare avanti a cipolle, patate dolci e pesce per parecchi altri giorni. I nostri pensieri e le nostre preoccupazioni sono rivolti a ben altre cose..ma forse è troppo presto per parlarne.
Le ultime due settimane le abbiamo passate a goderci la pace che si respira a Maio (l'assenza della barca e dell'aeroporto si fa sentire) preparando omini e finestre di carta per i bimbi negli asili: circa 250 meninos e 250 janelas da far colorare e riempire ai bambini. Credo siano lavori che hanno incuriosito e divertito, e alle nostre domande “chili cus'é?”, loro ci rispondevano urlando in coro “Menin” o “Janela” (peccato che non si può riportare anche la loro cadenza..) e hanno disegnato tende, fiori, case, bambini, sole e alberi che immaginavano fuori dalla finestra; il cane invece è stato decisamente bocciato da uno di loro perché definito
bichos!
Il bilancio da fare sul nostro lavoro qui a Maio è già iniziato da tempo e possiamo dire con certezza che tanti obiettivi sono stati raggiunti. Ma credo la cosa più bella sia riuscire a comunicare direttamente con i bambini dando ad Adilton un attimo di tregua per le nostre innumerevoli richieste di traduzioni. Così tentiamo spiegazioni di giochi e attività e comprendiamo quando ci parlano straniti del colore dei nostri occhi e ci accarezzano le braccia e la testa tirando peli e capelli incuriositi dai colori così diversi. Si aggrappano, ti cercano, ti baciano, sistemano i capelli, ti accarezzano e aspettano sorrisi e mani sulla pancia, voli in aria e passaggi sotto le gambe.
Ieri il professore Mario, saputo che il nostro momento qui sta quasi per terminare, ci ha detto che quattro mesi sono pochi: credo che siano davvero pochi, che non bastano per fare tutto quello che vorremmo fare, e va ben oltre feste e discoteca; credo che ce ne andremo nel momento più bello, più intenso, e non ho ancora ben chiaro quanto questo potrà essere difficile.

Ma forse è troppo presto per parlarne..


Francesca e Lorena

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

salve ragazze,
ancora alcune settimane ed il vostro lavoro giungerà al termine... ed allora inizierà il difficile: staccarsi dall'isola, dai bambini, dagli affetti e dalle relazioni instaurate sull'isola.
Questa è ora la vera prova che vi attende.
In c..o alla balena (ogni riferimento ad un naufragio è puramente casuale.
Con affetto, un abbraccio
Rolli

06:56  
Anonymous Anonimo said...

ciao bimbe!
lo so, eccome lo so..la sensazione del distacco è pungente, così per me, da qui, il ricordo. Andarsene da Maio ora che la fatica degli inizi diventa costruzione di qualcosa di solido non è e non sarà facile. Vi consoli sapere che siete parte di un progetto meraviglioso che non finirà, speriamo almeno!
Vi abbraccio e vi penso
anna

14:01  

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