12 marzo 2008

Ricevo da Maio e ubblico

Questa volta il blog è in ritardo e senza foto per difficoltà di collegamento con il sito; lo pubblico io da Bergamo dopo aver ricevuto il testo dalla Brigada di Maio.
Rolli
Il tempo della nostra permanenza a Maio sta per scadere. Tra dieci giorni prenderemo la barca, l'aereo interno e poi Sal-Orio al Serio e saremo a casa a fare Pasqua con i parenti. Uso il plurale perchè settimana scorsa è arrivata Valeria, mia moglie, di cui sentivo acuta mancanza. Lei si è adattata prestissimo alla nuova vita, ci ha seguito nelle attività, la nostra cucina è migliorata anche grazie ad alcune vettovaglie portate nella valigia (minestre soprattutto, ma anche formaggio grana...). E' riuscita a prepararci anche un bel piatto di gnocchi di patate. Naturalmente ha fatto i conti con le difficoltà dell'isola ma era preparata e l'ambiente umano le è sembrato addirittura migliore rispetto alle aspettative. “I bambini” dice “sono una autentica grazia di Dio”. Poi è riuscita a trascinarmi al mare che per me, uomo di pianura, costituisce sempre un mistero da non prendere sottogamba, se non addirittura di cui diffidare.In queste ultime settimane il lavoro negli asili si è come raffinato e abbiamo osato proporre vere e proprie chicche di sollecitazione dei sensi e di meraviglia per i bambini.Trattandosi con le monitoras al sabato di fiabe, racconti e narrazione di storie, abbiamo chiesto loro di leggere e interpretare una bellissima storia ricavata da un libro in portoghese. La semplicissima vicenda riguardava un paio di piedini che, stanchi di essere calzati, scappano di casa, attraversano un bosco, entrano in un castello, vengono quasi schiacciati dagli stivaloni dell'orco e poi volano verso casa dove ritrovano la sicurezza perduta. Tutte le monitoras hanno accettato di leggere (drammatizzando) ai bambini, alcune perfino traducendo simultaneamente in creolo. Intanto noi ce ne stavamo dietro una tenda che copriva il corpo ma non i piedi. Insomma, abbiamo fatto il teatro “con i piedi”. Abbiamo poi dipinto le palme dei piedi ad ogni bambino che ha segnato il cammino su fogli stesi per terra. Le ragazze hanno ritagliato le sagome e costruito cartelloni, uno per ogni jardim. Quando in una tinozza abbiamo lavato i piedi ad ogni bambino con acqua, sapone e spugna, i piccoli si sono sbellicati dalle risa per il solletico, nonostante la scorza dura delle piccole palme dovuta all'abitudine di andare scalzi. Queste piccole pazzie ci aiutano anche a rompere la monotonia di ben undici interventi alla settimana ripetuti nei paesi dell'isola.Per quanto riguarda il cambio dei libri nelle scuole elementari, tutto procede con regolarità. I comportamenti degli insegnanti sono diversi: in quattro o cinque casi l'insegnante accompagna la scolaresca al bus e lascia scegliere. Nella maggioranza dei casi è l'insegnante che sceglie i libri. Pochi sono quelli che prendono due o tre libri per sé. A Villa c'è più resistenza. Nei paesi il servizio è sicuramente più gradito.Non abbiamo ancora elaborato vere e proprie statistiche ma due piccole riflessioni siamo già in grado di comunicare: la quantità dei libri andrà sicuramente incrementata ed è necessario dotare ogni jardim di almeno una ventina di libri per costruire un vero e proprio angolo di lettura personale, scegliendo naturalmente libri illustrati e con poche parole, perchè il “cantino” di lettura esistente è veramente striminzito e quasi desolatamente vuoto.Sem