24 maggio 2008

Oramai sono già dieci giorni che ho lasciato Maio dopo aver posticipato la partenza di quasi due settimane, forse solo per paura di viverla, e dopo aver rischiato di posticiparla oltremodo a causa della brutta esperienza della Musteru affondata davvero una settimana prima nel tratto Santiago-Fogo (come la Barlavento incagliata, ma anche questa volta senza alcun danno per le persone..).
Insomma nonostante l'ulteriore vuoto lasciato a Maio dalle barche, lunedì mattina alle 10 un barchino ci ha portati verso casa.
Non posso e non voglio scrivere le mille sensazioni che ho vissuto da quel momento ad oggi. Ho cercato di tenerle per me e ho voluto vivere l'impatto con l'Italia da sola, affidandomi alla puntualità del servizio navetta che collega il centro di Milano con l'aeroporto. Tra sensazioni di disorientamento e di soffocamento, tra la radio del bus che ricordava ultimo singolo di non so chi e il solito motivetto di Ligabue, ho avuto la fortuna di essermi seduta davanti ad una piccola famiglia che aveva qualcosa di familiare: nelle loro voci, nei loro accenti, nei loro tratti capoverdiani. Inevitabile il contatto, le domande, inevitabile il piacere di sentire il loro criolo finché il traffico di Milano ci ha completamente travolto.

Ora è così strano scrivere qui, nella mia stanza, con il sottofondo di macchine nella strada e con la televisione accesa in cucina. Mi manca la veranda della mia vecchia casa a Vila, mi manca quella silenziosa e lunga strada con i lampioni che la illuminavano di una calda luce gialla, mi manca la vista del porto e il veder arrivare e partire barche piccole e grandi, barche di carico o con passeggeri. Mi mancano i carri stracolmi di studenti in settimana e di tifosi la domenica, mi manca il sapore delle pastel, della papaia e del pane caldo artigianale con la manteiga di terra e mi mancano incredibilmente i momenti di intensa e silenziosa tranquillità delle prime ore del pomeriggio. Mi manca la luce accecante e il vento che immancabilmente faceva sbattere finestre e porte. Rimane, e non so se dire per fortuna, il vuoto che sento per essermi divisa da alcune persone di quella piccola isola nell'Oceano.

Dovrei ora ringraziare, dovrei ufficializzare la fine della mia presenza a Maio: giuro che non avrei detto sarebbe stato così difficile. Ho trascorso quattro mesi e fino ad una settimana prima della partenza ho avuto sempre la sensazione che avrei avuto tempo per i saluti, i ringraziamenti e le ultime volte di ogni cosa. Ad un certo punto però mi è sfuggito tutto di mano, le ore correvano e rimaneva sempre meno tempo da dedicare a questo momento così delicato. Oggi mi sembra di non aver fatto molte cose laggiù e di essermene andata di corsa..ma forse è vero che mai sarei riuscita a sentirmi pronta nel partire.
Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di far parte di questo importante progetto.
Ringrazio chi ha risposto alle mie innumerevoli pergunte con piacere e con un sorriso.
Ringrazio chi ha saputo volermi bene e chi non mi ha fatto mai sentire sola; chi mi ha dato fiducia e chi non ha mai dubitato in me.
Ringrazio Sem e Lorena che mi hanno talvolta sopportato e supportato e dico loro che mai dimentico i momenti della partenza e del viaggio di gennaio e i primi due intensi mesi di totale condivisione di sensazioni, di curiosità, di risate e fiducia reciproca.
Non dimentico chi era al porto per me quel confuso lunedì mattina e non dimentico chi diceva che sarebbe stato difficile esserci. Tengo nel cuore i loro “Vai con Deus” e gli “Adeus”, tengo stretto dentro di me gli ultimi sguardi di addii, le ultime parole, gli ultimi gesti. Cerco di non staccarmi ancora dalle foto e dai video e lascio l'ora di Maio nell'orologio, per sentirmi ancora un po' vicina a quella realtà così lontana.
Grazie anche a chi mi ha aspettato qui così impazientemente e a chi ha curiosità ed entusiasmo di condividere questa mia esperienza.

Ricordo tutti i bambini, tutti questi splendidi occhi, voci, carezze e sorrisi che sanno essere e sanno dare senza voler nulla in cambio. Qui per la prima volta sono riuscita a viverli e a ridere con loro e per la prima volta mi hanno fatto immaginare mamma.
Sono felice, ma incredibilmente anche triste, per tutto quello che sono riuscita a vivere, per tutto quello che ho imparato, che ho visto e che porto solo dentro di me.

Francesca






02 maggio 2008

I soliti problemi di linea ci impediscono di rendervi parte della nostra vita a Maio...ma finalmente oggi quattro simpatici omini telecom: maglietta rossa, calzoni blu, cappellino e sguardo di chi può risolvere il problema sono venuti in nostro aiuto...sembrava di stare in un fumetto di topolino, la banda bassotti al completo!
Certo è, che non solo i problemi di linea mi impediscono la condivisione delle ultime settimane nella ormai mia isola...è proprio così il tempo qui sta per terminare, manca davvero poco e la voglia di non perdere nemmeno un secondo è tanto grande che fermarmi a scrivere il blog o telefonare a parenti e amici passa in ultima posizione...cerco il silenzio per vivere a pieno e fino all'ultimo ogni sensazione...i sentimenti, le emozioni, i pensieri di questi giorni si mescolano come fossero colori nelle mani di un'artista, sono elevati all'ennesima potenza, un esplosione di stati d'animo che occupano l'intera giornata.
L'ultima settimana nei jardim è stata ciò ed altro ancora...speciale, colorata, sorridente...una macchia di Rotch (Sem ti chiedo scusa ma non so come si scrive...che ignorante!) che prende forma e diventa farfalla...
trasportata dalle risa e dai canti...l'idea di aver anche vissuto con loro il girotondo, la roda com nom, i giochi e i canti in spiaggia, di aver condiviso con loro ciò che nelle nostre scuole materne è ormai scontato: la famosa gita scolastica è stata davvero la ciliegina su una torta di infiniti strati!
E così riuniamo jardim di differenti villaggi e ci immergiamo con energia in quella che dovrebbe essere la nostra despedida con la speranza che mamme e papà dei bambini ci permettano di realizzare questa nostra iniziativa...ed eccoci nella praia di Ribeira, di Pedro Vaz, di Calheta e di Vila circondate da entusiasmi e calorosi abbracci, nonostante la proibizione di entrare in acqua.
I piedi bagnati dal mare, le impronte lasciate nella sabbia, le corse, gli a mi'n tchuma, i canti, i giochi con l'acqua, la merenda condivisa in un cerchio di sorrisi, i volti dei genitori al nostro rientro, questa è stata la nostra ultima settimana con i nostri piccoli amici...
isto volta comigo na Italia, isto e ainda muito outro...

Lorena








24 aprile 2008

Problemi di telefono e di connessione (e vita intensa!), hanno fatto tardare la pubblicazione di queste immagini, secondo noi meravigliose. Questa settimana invece siamo riuscite a portare tutti i bambini al mare. e presto vi raccontiamo qualcosa..
a presto
Francesca e Lorena




18 aprile 2008

Alcuni problemi di linea ci hanno impedito di pubblicare le foto insieme al post precedente

a presto





indovinate chi è il professore Mario??

Oggi la barca che sostituisce la Barlavento incidentata (qualcuno dice che esta no fundo..), la Musteru, arriverà dopo una settimana. E così come previsto, segni della grande inaugurazione dell'aeroporto per domani non ce ne sono, anche se i lavori per la creazione della strada che collega Figueira ad Alcatraz (nord dell'isola) continuano e, sembra, incessantemente. Martedì scorso, nel nostro cammino verso gli asili a nord di Maio, abbiamo trovato un paio di chilometri di strada totalmente asfaltata. Anche se ancora gli unici dell'isola, è stata una bella sorpresa.
In ogni caso Lorena ed io non ci sentiamo assolutamente preoccupate, anzi credo che potremmo andare avanti a cipolle, patate dolci e pesce per parecchi altri giorni. I nostri pensieri e le nostre preoccupazioni sono rivolti a ben altre cose..ma forse è troppo presto per parlarne.
Le ultime due settimane le abbiamo passate a goderci la pace che si respira a Maio (l'assenza della barca e dell'aeroporto si fa sentire) preparando omini e finestre di carta per i bimbi negli asili: circa 250 meninos e 250 janelas da far colorare e riempire ai bambini. Credo siano lavori che hanno incuriosito e divertito, e alle nostre domande “chili cus'é?”, loro ci rispondevano urlando in coro “Menin” o “Janela” (peccato che non si può riportare anche la loro cadenza..) e hanno disegnato tende, fiori, case, bambini, sole e alberi che immaginavano fuori dalla finestra; il cane invece è stato decisamente bocciato da uno di loro perché definito
bichos!
Il bilancio da fare sul nostro lavoro qui a Maio è già iniziato da tempo e possiamo dire con certezza che tanti obiettivi sono stati raggiunti. Ma credo la cosa più bella sia riuscire a comunicare direttamente con i bambini dando ad Adilton un attimo di tregua per le nostre innumerevoli richieste di traduzioni. Così tentiamo spiegazioni di giochi e attività e comprendiamo quando ci parlano straniti del colore dei nostri occhi e ci accarezzano le braccia e la testa tirando peli e capelli incuriositi dai colori così diversi. Si aggrappano, ti cercano, ti baciano, sistemano i capelli, ti accarezzano e aspettano sorrisi e mani sulla pancia, voli in aria e passaggi sotto le gambe.
Ieri il professore Mario, saputo che il nostro momento qui sta quasi per terminare, ci ha detto che quattro mesi sono pochi: credo che siano davvero pochi, che non bastano per fare tutto quello che vorremmo fare, e va ben oltre feste e discoteca; credo che ce ne andremo nel momento più bello, più intenso, e non ho ancora ben chiaro quanto questo potrà essere difficile.

Ma forse è troppo presto per parlarne..


Francesca e Lorena

09 aprile 2008

sabato 5 aprile, si consegnano i diplomi..

Maio è ancora collegata con il resto del mondo solo dal barco. Si parla di 18 aprile come termine ultimo per la riapertura dell'aeroporto. In realtà siamo tutti molto scettici dato che lo si diceva già del mese di marzo. Nel frattempo, un importante carico di materiali non è giunto a Maio per l'incagliamento della Barlavento nel tratto Fogo-Santiago (per fortuna senza alcun danno alle persone). Inconveniente che insieme a cambi di gestione della vendita dei biglietti può far diventare il tratto Milano-Maio una lunga settimana di viaggio.
È così che Rolli è arrivato qui giovedì, dopo sei giorni di viaggio dovuti ad una sosta forzata a Praia. In più, al suo arrivo ci è voluta un'ora e mezza di attesa per far attraccare la nave sostituta, che per vento forte non riusciva a toccare terra e sapendo (perché già successo) che avrebbe potuto rinunciare e tornare verso l'isola di Santiago..
In realtà l'unica preoccupazione che si inizia ad avere nel vedere il porto vuoto da una settimana, a parte le scarseggianti scorte di verdura e frutta (forse riuscirò a convincere Lorena a mangiare papaia essendo unico frutto che troviamo facilmente..) è dover fare il viaggio di ritorno su una barchetta dei pescatori. E allora ci attrezzeremo di travelgum, tanti cerotti per il mal di mare come orecchini, tenendo ben presente il ricordo della pinna dorsale di un tubarau nell'ultimo viaggio verso Praia che Sem, Michele ed io non credo dimenticheremo. Vedremo se ci tocca, ma spero tanto di no..

Rolli è arrivato e tra le monitrici si iniziava a parlare di giorno, ora e modalità della consegna dei diplomi. La formazione si è conclusa con la partenza di Sem, e tutte le alunne, dopo la quasi totale partecipazione al corso aspettavano con ansia questo momento. A me e Lorena hanno confidato scelta di abiti e di scarpe eleganti, chiedendoci se ci sarebbe stata musica e festa, mentre Dona Joana, la coordinatrice delle monitrici, si preoccupava dell'ultimo pranzo da preparare, di come sistemare la sala e di quale tovaglia scegliere per la postazione delle alte cariche: Signora Delegata Deolinda, Rolli e Ornella.
Anche Adilton ha vissuto l'attesa con molta eccitazione, ci chiedeva se anche lui avrebbe ricevuto il suo diploma, tenendoci informato sulla camicia che avrebbe indossato e sulla sua visita dal barbiere.
Insomma davvero grande fermento, tutti e davvero tutti nominando almeno una volta il professore Sem che deja volto para Italia..
Alle 10 di sabato mattina, appuntamento con tutte le maestre che una dopo l'altra arrivavano nel polo uno e prendevano posto nell'aula ancora in fase di allestimento. Dona Joana nervosamente dava disposizioni di come sistemare la sala dove si sarebbe tenuto il pranzo e di come sistemare casse e apparecchi per la musica, mentre noi ed Adilton ci siamo occupati di recuperare il necessario per la registrazione della cerimonia da trasmettere poi in radio.
Alle 10 e 30, così come previsto, inizio della cerimonia: dopo i primi momenti di imbarazzo per prendere parola, sono iniziati gli interventi delle monitrici sul lavoro svolto fino ad ora e sulle esigenze future, discorsi di ringraziamento e di conclusione del progetto. Finalmente, su un sottofondo di musica (gestito da un “tecnico del suono”), la consegna dei loro diplomi. Uno alla volta venivano consegnati alle maestre chiamate al microfono con nomi e cognomi e dopo baci e strette di mano si lasciava qualche secondo a lunghe e dettagliate pose per le fotografie.
Niente di eccessivo per quanto mi riguarda, del resto anch'io mi sentivo emozionata per loro: è stato raggiunto un importante traguardo!
Francesca







02 aprile 2008

Ecco le foto del post precedente..con qualche riflessione..

Bene ragazzi, siamo di nuovo al lavoro. Oggi abbiamo ripreso il nostro cammino coi bambini maiensi, lasciandoci alle spalle mare, spiagge finalmente esplorate, gite fuori porta e pranzi con le famiglie locali.
Oggi, caro Sem, abbiamo ripercorso con Adilton il giorno della tua festa con le foto (ancora non le aveva viste) e ficava con muita saudade..crediamo che gli mancherà molto l'appoggio di un uomo durante il lavoro, adesso finalmente è in minoranza e noi ne approfitteremo di certo!

Che altro dire, lasciamoci con alcune foto, sperando che arrivi agli occhi di chi guarda almeno una parte di quello che abbiamo provato noi.

Francesca e Lorena






17 marzo 2008

Sto per lasciare l'isola di Maio. Il lavoro è per me terminato. Francesca e Lorena continueranno le attività nei jardim anche dopo la pausa pasquale. Mi dispiace lasciarle qui perché la collaborazione ha funzionato in pieno. Mi consola il fatto che hanno sempre manifestato un'ottima competenza didattica, grande spirito di sacrificio, ottima adattabilità. Hanno inoltre tessuto una serie di rapporti personali con le monitoras che certamente non le lasceranno sole. Non fanno in tempo a mettere piede fuori di casa che i bambini non si facciano sotto a circondarle; gli adulti ormai le riconoscono come persone utili e sempre disponibili. Gli inviti a casa sono all'ordine del giorno. Ornella e Mario sono preziosi e pieni di premure, mai spinti dal dovere ma da un'autentica simpatia personale. L'ultimo incontro con le monitoras ha reso ancora più esplicita la loro carica di affetto nei nostri confronti. Più di una ha preso la parola per confermare la validità del progetto, per comunicarci la soddisfazione di essersi incontrate e l'efficacia delle proposte di aggiornamento professionale. Mi hanno fatto piccoli regali, frutto di mani operose. Mi hanno consegnato un foglio che conteneva un lungo scritto di sintesi dei loro sentimenti, auspicando anche una collaborazione futura.
Ma il clou della giornata, un'autentica sorpresa per Valeria e per me, è stato il pranzo consumato qui in casa, insieme a tutte le monitoras. Il tutto è stato concordato, in gran segreto tra Lorena, Francesca e Dona Juana. Quando ho aperto la porta di casa, le venti monitoras si sono messe a cantare “Si es feliz...”. Sono stati momenti di grande emozione. Poi è arrivato il cibo. Il terrazzo era stato ombrato da teloni come di vele di navi. Abbiamo pranzato tutti insieme. C'erano anche Ornella, Mario, Adilton e Michele, appena arrivato da Praia. E poi la musica e i balli. Insomma, una gran festa d'addio.
E anch'io chiudo questo blog. Scriverò una relazione dettagliata sui contenuti dell'aggiornamento al mio ritorno. A tutti un grazie perché quest'esperienza è stata, per me, così importante da incidere profondi ricordi. Ma un grazie speciale a Francesca e Lorena con cui ho condiviso quasi tre mesi di vita quotidiana.

Sem