31 ottobre 2006

dopo due giorni senza energia elettrica ed il seguente senza internet.....eccoci a voi

dovevano esserci anche foto ma questa volta internet non ce la fa; alla prossima

Ciao gente!
Come state? Ma voi… ve la ricordate la favola di Peter Pan? Sicuri???

C’erano una volta cinque persone… cinque persone come tante altre… ma anche un po’ speciali, come speciale è ognuno di noi, nella sua propria unicità e originalità.
Dunque… queste cinque persone non si erano mai incontrate tra di loro, non avevano mai nemmeno sentito parlare l’una dell’altra… finché, una notte ormai lontana, un piccolo, invisibile Peter Pan entrò improvvisamente nei loro sogni indicando loro una nuova meta… una meta strana: “Seconda stella a destra…” diceva quella vocina dispettosa, “segui la strada che conduce al mattino…”.
E da quel giorno, ognuno di loro aveva iniziato inconsapevolmente a cercarsi, a cercare quella strana via e piano piano, minuto dopo minuto, incontro dopo incontro, un bel giorno, senza bene capire come e perché, si ritrovarono tutti insieme a partire per quel misterioso viaggio.

“L’isola che non c’è”! Era questo il luogo verso cui erano diretti, questo il luogo in cui atterrarono… un mondo un po’ a parte, un po’ diverso, un po’ fuori da tutto il resto, un po’ al di là… un mondo oltre il mondo.
Era proprio un posto strano questo, e i nostri cinque amici capirono fin da subito che questa sarebbe stata per loro un’avventura particolare, un’esperienza importante e che (forse) sarebbero diventati un po’ più forti, un po’ più grandi. Quello che non sapevano ancora è che per ottenere questo, l’unico modo sarebbe stato fare proprio il contrario: ritornare ad essere un po’ bambini.
Facile… direte voi!
Ma il piccolo e invisibile Peter Pan era pronto a giocare un altro scherzetto: “riuscirete ad essere di nuovo bambini solo quando avrete imparato a volare!” Volare? Com’era possibile? Erano degli essere umani, per di più adulti e consapevoli delle loro potenzialità… non avrebbero mai potuto volare!
“Certo che potete… se solo lo volete!” quella vocina dispettosa era sempre lì, nella loro mente. “Il trucco è diventare leggeri leggeri”. Leggeri nella mente e nel cuore… leggere le parole… leggero il modo di guardare e ascoltare. Facile… direte voi!

E così, i nostri cinque amici iniziarono questo nuovo esperimento: diventare leggeri! Leggeri per riuscire a volare, per tornare bambini e così diventare un po’ più grandi.
Si ritrovarono tutti insieme e insieme decisero le varie strategie per riuscire in questa strana impresa: la prima, quella più importante, quella che racchiudeva tutte le altre doveva essere la LEGGEREZZA DELL’ESSERCI!
Leggerezza dell’esserci, qui, in questa casa, in cui convivere e condividere tutto: i soldi, la spesa, il cibo, le pulizie, i momenti tristi e quelli felici di ognuno… ognuno con le proprie abitudini, i propri ritmi, i propri valori.
Leggerezza dell’esserci, qui, in questo pezzo d’Africa, affrontandone le difficoltà quotidiane cercando di sorriderci su… sorridere per l’ennesima serata a lume di candela, approfittando dell’atmosfera intima per raccontarsi, per confidarsi, per conoscersi un po’ di più!… sorridere per l’ennesima invasione notturna di insetti puzzolenti (ma da dove entreranno tutte ste cimici???)… sorridere per l’ennesima doccia “al volo” prima che Gianni spenga il PREZIOSISSIMO generatore… sorridere delle videocassette sbagliate, delle riunioni ufficiali che non si riescono a fissare (nonostante l’insistenza del determinato Rolli), degli appuntamenti che saltano… perché qui, sull’”isola che non c’è” nessuno ha fretta, qui a Capo verde non si può fare tutto subito!
…. Ma leggerezza dell’esserci anche come gruppo… un gruppo che non solo vive insieme, ma progetta e lavora insieme ogni giorno. E quindi leggerezza nelle decisioni, nelle discussioni, leggerezza nel dirsi ciò che è andato e ciò che non lo è, leggerezza nell’accettare una critica, cercando di farla diventare occasione di crescita… leggerezza nel fare una critica, imparando ad usare tempi e modi che non la rendano pesante per chi la riceve…

NON E’ FACILE IMPARARE A VOLARE!!!
Ma noi, cinque piccoli, grandi uomini e donne ci stiamo provando da quasi un mese e mezzo!

E voi, dall’altra parte del mondo, che un po’ fate parte di noi e di questa nostra magica avventura, che fate parte dei nostri pensieri… speriamo abbiate la leggerezza nel comprendere questa nostra distanza, che un po’ ci allontana… ma che ci fa essere anche un po’ vicini perché la “seconda stella” del nostro volo… la potete vedere anche voi!!! Basta guardare in alto… e diventare leggeri leggeri…

Buon “viaggio” a tutti.
Silvia

27 ottobre 2006

concorso a premi



Ma perchè si dovrebbero fidare di loro?
Concorso a premi:
la migliore risposta (a nostro insindacabile giudizio) che arriverà entro 10 giorni a partire da oggi riceverà in premio l'originale delle tre foto.

26 ottobre 2006

da franci (mora)

Dopo una lunga assenza sono tornata!! E sono tornata giusto in tempo per salutarvi… Si, ormai la mia avventura sta arrivando alla fine e non vi nascondo che per me già da qualche giorno è tempo di bilanci! Ho iniziato a riflettere sul tempo trascorso qui, sulle cose fatte e non fatte, sulle persone conosciute un po’ meglio e su quelle di cui invece mi ricorderò solo i volti, i sorrisi, sulle relazioni instaurate, sui paesaggi, le spiagge, il mare, le stelle… È stato ed è ancora tutto molto bello! È bello andare in giro da sola con il timore di essere osservata perché straniera, con la paura di non riuscire a parlare con nessuno, a conoscere nessuno e quindi di tornare senza aver raccolto il materiale per la tesi, senza essersi portata con se un pezzettino di questo mondo così diverso e meraviglioso; e poi sentire tutto ad un tratto che qualcuno ti sta chiamando per salutarti, notare che le signore ti sorridono, che i bambini ti “fanno festa” e quindi avere la sensazione che qualcosa sia cambiato, che forse la gente non pensa più a te solo come ad una ragazza o addirittura ad una turista italiana, ma inizia a domandarsi chi sei “veramente”, cosa fai qui “da sola” a gironzolare per le vie del paese da più di un mese… Mi sbaglierò, ma queste sono le sensazioni che ho vissuto io nelle ultime due settimane; settimane trascorse, da “buona antropologa”, veramente gironzolando per le strade, guardandomi attorno, in attesa che succedesse qualcosa, che mi si presentasse l’occasione per parlare con qualcuno e fortunatamente delle occasioni si sono presentate! Ho conosciuto e chiacchierato per più di una volta con il proprietario di un bar, con la proprietaria di un negozio di artigianato, con un ragazzo che lavora in un negozio di foto, con un ragazzo che lavora alla casa della gioventù… Ma la soddisfazione più grande l’ ho avuta in questi ultimi giorni quando mi sono resa conto che delle semplici conoscenze (con dei ragazzi del posto) si stavano tramutando in amicizie!! È veramente una bella emozione!!
Sembra strano dirlo, o almeno per me lo è, ma è diventato più importante l’essere stata qui, della soddisfazione per il tirocinio ben svolto e per il buon materiale raccolto per la tesi… L’esserci
stata in questo pezzettino di mondo, l’aver condiviso una piccola, piccolissima parte di vita con queste persone così speciali, l’aver conosciuto una cultura così ricca di danza, gioia, sentimento, l’aver visto che si può vivere in un modo totalmente diverso dal nostro e che si può essere felici anche senza possedere niente di materiale, perché quello che conta è esserci ed esserci insieme agli altri, essere tutti una grande famiglia.
Saluto questa terra con la speranza di tornare e di ritrovare gli amici, i volti, i sorrisi, i saluti lasciati…
Ciao anche a tutti voi (io mi farò risentire anche da casa e magari anche prima dipartire, chissà…)
Franci (mora)

25 ottobre 2006

foto da Maio




legenda:
il riposo del guerriero
dançinha
insegnante do Jardim infantil

23 ottobre 2006

BLOG DI LUNEDI’ 23 OTTOBRE

Saluti dal paese dove le capre, le galline, i maiali e i cani circolano liberi in mezzo alla strada, dove l’autostop è il mezzo di trasporto più in voga e i viveri ci mettono un giorno ad arrivare dalla barca ai negozi.
Ecco le nostre ultime giornate:
Sabato mattina abbiamo fatto un incontro con Telce e Marlene per fare un bilancio di queste settimane, per parlargli dell’importanza del loro ruolo in quanto persone che conoscono bene la cultura, la lingua e le esigenze delle persone che vivono in questa splendida isola.
Come già sapete le attività con i bambini vanno bene mentre stiamo valutando di cambiare gli orari di lavoro per evitare di stare sotto il sole durante le ore più calde della giornata (il problema riguarda soprattutto le famiglie che in alcuni villaggi sono un pò restie a far giocare i bambini a quell’ora).
Poi “passeggiata in centro” e giro turistico degli internet point si può dire che l’impresa ci ha occupato tutto il pomeriggio ma si è conclusa con successo! Per chi mi è vicino e mi conosce bene volevo comunicare che sono finalmente riuscita a mangiare la pizza! Mi mancava…….. un ringraziamento pubblico ai miei compagni di viaggio che mi hanno sopportato in queste settimane di astinenza ! !
Di sera abbiamo partecipato alla festa per l’anniversario dell’apertura del centro di formazione professionale, è stato molto bello, la struttura è stata “trasformata” in una discoteca: come? Chiudendo le aule e chiamando un dj, è fantastico godersi quotidianamente la semplicità di questo posto!
Domenica, giorno di relax! (Rolli, Silvia e Alice sono andati alle dune per godersi la pace di quel paradiso) invece io e Francy (mora, per forza!) ce la siamo prese molto comoda, sveglia tardi, pranzo fuori (lasagne al bar degli italiani!) passeggiata e bagno nel mare.
E’ quasi finita la giornata di lunedì, devo dire che il risveglio è stato abbastanza movimentato perché qui sotto casa stanno facendo dei lavori e c’era la “pachera”(escavatore) che quasi entrava dalla finestra! (c’è tutt’ora mentre scrivo!)
Siamo andati a Barreiro e abbiamo lavorato di mattina con i bambini della scuola elementare e di pomeriggio con la materna, il nostro elefantino a quadretti Elmer (la favola che legge Marlene ai bambinI) continuerà a tenerci compagnia per tutta la settimana!
Francy M.

Ps vi interessa la nostra giornata tipo?

Dailyng routine
Sveglia circa ore 8.00 - colazione ,preparazione;
la partenza varia dalle 9.00 alle 9.30 in base alla distanza del villaggio da raggiungere
ore 10.00 inizio attivita’ fino alle 11.30-12.00
12.00-14.00 pausa pranzo (quando siamo vicine a casa andiamo al gazebo sul mare..altro che panino al bar !!!!!!!!)
ore 14.00 attivita’ fino alle 15.30
ore 16.00-16.30 rientro a Vila do maio poi internet, mare, spesa, incontri tra di noi, doccia ( ultimamente a quell’ora salta l’acqua!).
Cena circa ore 19.30 eventuale programmazione, film o chiacchierata poi tutti a nanna!


pps: la Francy mora attualmente è spalmata sulle scale perché ha passato la giornata facendo fotocopie; non potete immaginare cosa significa se non lo vivete, vi aggiornerà prossimamente sulle sue avventure!

Francesca bionda.

21 ottobre 2006



MESSAGGIO PER BRAWN, se mi legge: ma secondo te perchè la foto si posizionano sempre come vogliono loro e mai come vorrei io? e perchè non riesco a "muoverle"?
MESSAGGIO PER I NOSTRI LETTORI: beccatevi quello che passa il convento.
Ciao a tutti!!!

Barreiro, Alcatraz, Ribeira, Figueira, Pedro Vaz, Cascabulho, Morro, Morrinho....mamma mia quanti posti...Keiva, Gracelin, Nunu, Deucelina, Jasinto, Beju...e quanti nomi, quante facce che abbiamo visto e rivisto in questa seconda settimana di lavoro...a dire il vero ora siamo alla fine della nostra prima, vera, intera settimana da “bambini”...infatti ci siamo riusciti, abbiamo provato a rendere attivi tutti i nostri calcoli e incastri per poter incontrare tutti i bimbi. E allora questi giorni sono stati davvero intensi...vi avevamo lasciato con i mille dubbi riguardo al primo intervento alla scuola materna...ora in questi 4 giorni trascorsi abbiamo provato ad aggiustare il tiro...e le risposte sono meravigliose. Tantissime reazioni diverse al nostro arrivo nelle aule, reazioni dei piccoli e reazioni nostre che ogni volta ci meravigliamo del posto in cui siamo. Ogni mattina ci rendiamo conto di essere qui per qualcuno, riconosciuti dai più grandi e nuova scoperta per i più piccoli. Scoperta faticosa, sempre, come ogni scoperta che si possa definire tale. Faticosa perchè noi arriviamo con il nostro super pullmino ed entriamo nei loro spazi, nel loro mondo...proviamo ad entrarci in punta di piedi, ma finiamo quasi sempre con il fare un “gran baccano”...speriamo in senso positivo e costruttivo...ma perdonatemi, voi che state leggendo...mi sono lasciata prendere dai pensieri...ecco, dicevo, scuola materna...stiamo provando a prendere un po’ meglio la mira con queste piccole donne e piccoli uomini che sanno già benissimo cosa gli va di fare e cosa invece temono o non amano...e dovete sapere che le nostre palline di spugna colorata sono spessissimo le protagoniste...protagoniste insieme ai bambini naturalmente, palline da toccare, da annusare, da far rotolare con il naso e sotto i piedi, qualche volta pure palline da assaggiare...già qualche morso lo sperimentano pure qui...è il bello della scoperta, giusto? E quindi, come forse state tentando di capire, i nostri interventi alla scuola materna sono impostati (parola non proprio felice...) sul dare loro la possibilità di sperimentarsi in un modo nuovo. Sperimentare i movimenti, giocare con tante parti del corpo diverse, entrare in relazione con se stessi, con lo spazio e con gli altri in un modo speciale. Sento davvero come tutto questo sia difficile, per noi e per me, perchè l’esperienza è poca e le attenzioni devono essere tantissime...dal bimbo più piccolo che proprio di giocare con noi non ne vuole sapere, a quella più grande che avrebbe voglia di ricevere tutte le nostre cure e anche di più, allo spazio che frequentiamo, alla maestra che ci osserva e anche lei prova a guardare, con gli occhi di chi questo mondo lo conosce bene, ciò che facciamo con i “suoi allievi”...noi, per fare del nostro meglio, cerchiamo di comunicare con tutti i canali che ci sono disponibili, con tutta la nostra fantasia creativa, con tutta la libertà di poterci dire “ma che diavolo stiamo combinando?!”...e allora, per tutto ciò, è bellissimo e faticoso anche per noi che ci sperimentiamo in questa nuova vita. Le foto provano a mostrarvi anche questo...io, quando guardo quel girotondo, mi chiedo sempre come mai siamo “così grandi, così goffe e così bianche”...è tutto un vedersi con occhi nuovi, vedere al mattino ciò che si è sempre guardato la sera...

E poi c’è il resto...e non chiamamolo solo così perchè significa togliergli tutta l’importanza, la carica, l’energia e le risate che ci consegna ogni giorno. Gli interventi con le elementari, questa settimana svolti principalmente il pomeriggio, sono davvero sempre uno scossone, un’onda da oceano, un boato, un grido nuovo. E nel frattempo...la mia voce se ne va e la sera divento silenziosissima (per chi mi conosce bene, sa quanta fatica mi costi...). la mia voce se ne va, ma ne abbiamo poi sempre a sufficienza per esordire e concludere con quelle danze che li fanno tanto ridere, danze che fanno ridere pure noi, che ci caricano, che ci legano...e dopo le danze, tanti giochi, davanti a quel pezzo di paese che ci osserva. Giochi per riuscire ad imparare i loro nomi (che splendido ricordarsene qualcuno quando li si saluta), giochi per vederli correre in tutte le direzioni, giochi per essere un gruppo, giochi per farsi amici...e se la settimana scorsa vi avevamo già scritto che ci sentivamo per questi bambini un punto di riferimento (nonostante questa frase mi continui a scatenare tanti pensieri e tante domande), oggi posso dire che questi bimbi sono diventati importanti per me, per noi credo...e se anche noi non saremo i loro punti di riferimento, non è questo che cerchiamo, loro stanno diventando la nostra priorità, il motivo per cui è meraviglioso perdere anche la voce. Grazie quindi di nuovo a voi che ci conoscete e a voi che magari ci scoprite oggi e che vi lascerete trasportare in questa avventura.

Alice

19 ottobre 2006

ai nostri compagni di viaggio sparsi per Bergamo e Milano




Legenda (a vostra scelta): Biancaneve, i 5 eroi, il lupo cattivo e i sette nani.
L'impaginazione non è perfetta, ma l'è mia isse facile.














Per oggi vi dovete accontentare delle foto. Non c'è Francesca Mora perchè affacendata in altri incontri.

17 ottobre 2006

Ed eccoci all’inizio della quarta settimana di permanenza su quest’isola sperduta in mezzo all’Atlantico.
Oggi abbiamo iniziato il nostro “lavoro” anche con i bambini della scuola materna: lè mia isse facile: con loro scontiamo l’incapacità di comunicazione. I bimbi parlano e capiscono esclusivamente il creolo (mistura di dialetti africani ed il portoghese), noi parliamo il portoghese (e non certamente bene) e l’italiano, Marlene e Telce, i due ragazzi di Maio che ci affiancano in quest’avventura, capiscono (non tutto) l’italiano ma non lo parlano, in compenso parlano creolo e portoghese ma ancora non sono entrati nello spirito del progetto, le maestre parlano quasi esclusivamente creolo. Capite bene che la situazione, al momento, sconta evidenti difficoltà. In realtà in fase di programmazione pensavamo che con i bimbi piccoli sarebbero stati altri i canali di comunicazione, accorgendoci invece che spesso hanno paura di noi, “os brancos” i bianchi, o quantomeno in nostra presenza non si sentono a loro agio e reagiscono in modo “rallentato” alle nostre sollecitazioni: ne dovremo tenere conto, così come dovremo tener conto di una totale mancanza di esperienze e momoria che da noi sono legati alla televisione, ai libri e alle fiabe e raconti, alle videocassette, esperienze completamente assenti nei bambini di Maio.Speriamo che il continuo contatto con loro, la nostra presenza settimanale all’interno del loro paese, i racconti dei loro fratelli e amici maggiori e delle loro famiglie, li aiuti a superare questi timori. A tutto questo aggiungiamo che la “careta” Francesca bionda (colpita da forte mal di gola e dalla vendetta di Montezuma e che speriamo di recuperare per domani, martedì), ancora non è riuscita a dare il proprio contributo in modo significativo: ci manca.
Stasera riunione di verifica e di messa a punto degli interventi dei prossimi giorni (soprattutto per quanto riguarda la materna).
Certo la soddisfazione di sentire intonare i nostri bans (canzoni) nei paesi dove arriviamo, vedere i bambini e i ragazzi attenderci nel luogo e all’ora prestabilita, sentirci accolti in modo caloroso e salutati, anche alla fine degli interventi, sempre con gioia, ci aiuta a superare anche momenti meno facili.
Ieri, domenica, giornata di relax al mare di “Ponta preta” (punta nera), una spiaggia di decine di chilometri di finissima sabbia bianca e nera interamente a nostra disposizione. Francesca bionda a casa in “castigo”.
Nelle prossime puntate vi racconteremo il resto
Atè logo.
Rolli

16 ottobre 2006


il nostro pubblico


















i nostri "utenti"











spetatori in attesa di "scendere in campo"

12 ottobre 2006

ho dimenticato le foto: eccole



al lavoro

finalmente oggi abbiamo potuto dedicare un pò di tempo a questo blog: eccolo

A voi della rete che venite a sbirciare ciò che facciamo ogni giorno, a tutti quelli che stanno sostenendo questo grande progetto, a chi ci ha aiutato e a chi continua a farlo, vogliamo raccontare questi primi 4 giorni di lavoro.
Ebbene sì, abbiamo cominciato, la grande macchina si è messa in moto…
Il tutto prevede però qualche premessa fondamentale. Durante le prime due settimane della nostra permanenza qui, abbiamo cercato di capire come ci saremmo potuti muovere. Riunioni, incontri, qualche fatica per far tornare i conti, ma alla fine siamo riusciti a prendere decisioni importanti. Dopo aver incontrato la delegata del Ministero dell’Educazione, abbiamo capito che le nostre ipotesi iniziali andavano riviste alla luce dei nuovi dati di realtà. Quindi abbiamo deciso di cominciare il nostro lavoro con i bambini dei villaggi esterni, mentre Vila do Maio e Calheta, le due cittadine più grandi, resteranno di pertinenza del secondo gruppo, che arriverà qui a gennaio. Inoltre, non avendo ancora ricevuto il numero degli iscritti alla scuola materna, avevamo deciso di iniziare ad operare solo con i bambini della scuola elementare, per avere la possibilità di calibrare le nostre energie, di valutare la loro ricettività e di vedere come ci si poteva muovere all’interno dei paesi. Ma la realtà supera sempre la nostra fantasia. Abbiamo infatti scoperto, con grande stupore e anche qualche fatica, che il nostro arrivo nel paese diventa una sorta di festa per tutti quelli che ci vivono. Infatti attorno al nostro pulmino si radunano tutti, dai grandi ai piccoli, con tanti ruoli diversi. I primi, i più coraggiosi e i più carichi sono davvero i bambini in età, più o meno, scolare, ma con loro giungono pure fratellini, cuginette e tutto il parentado con un’età compresa tra gli 0 e gli 80 anni…
Scopriamo così che qua L’IMPORTANTE E’ ESSERCI, per tutti. Esserci per i bambini più grandi che vogliono giocare, esserci per accudire quelli più piccoli affinché i loro fratelli maggiori, a cui sono affidati, possano trascorrere del tempo con i loro coetanei, esserci per parlare e ascoltare le donne, madri e insegnanti, esserci per ricevere il saluto dei ragazzi che stupiti ci osservano seduti sui muretti, esserci per noi.
L’impatto con i paesi è davvero forte perché il nostro arrivo crea aspettative e spazi tutti nuovi.
Parlando del nostro operare in concreto, abbiamo notato che i bambini sono molto ricettivi ai vari giochi che proponiamo loro; per ora il nostro intervento è stato una sorta di animazione di gruppo. Noi avevamo programmato delle unità da utilizzare allo stesso modo nei diversi paesi, ma ogni giorno ci rendiamo conto che la realtà è sempre diversa, o meglio, ogni paese recepisce il nostro intervento in modo diverso. In ogni villaggio cominciamo con danze e bans, per poi fare giochi tipo “sparviero”, “bandierina” e “staffette”. A volte però dobbiamo fare i conti con gruppi di bambini inferiori ai 2 anni, altre con gruppi di bambini che vanno e vengono in base all’orario della scuola e della ricreazione, altre ancora con gruppi in cui sono presenti adolescenti. Inoltre spesso ci troviamo ad inserire nelle attività anche bambini con varie disabilità psichiche. Il tutto, in genere, avviene contemporaneamente, costringendoci a dividerci in più gruppetti. Un altro aspetto significativo è dato dai luoghi in cui operiamo: abbiamo scelto di proporre la nostra attività nelle vie interne dei villaggi, quindi non sempre gli spazi corrispondono alle esigenze delle attività da noi pensate.
Tutto questo per dirvi che le infinite variabili che ci troviamo ad affrontare ci costringono spesso, e giustamente, a rimetterci in gioco e ad attingere continuamente a tutte le risorse, fisiche e mentali, del gruppo.
L’impressione globale è quella di essere comunque già diventati un punto di riferimento per questi bambini; li salutiamo sempre sentendo che ci aspetteranno la settimana successiva..
Se quindi, come ci siamo già detti l’importante è esserci, noi ci proviamo, AL MEGLIO.

alice, francesca, francesca, silvia, rolli

10 ottobre 2006

serie di foto




Non abbiamo purtroppo tempo in questi giorni di scrivere il blog; dovrete accontentarvi dell prime foto delle attività che abbiamo iniziato ieri, lunedì 9 ottobre, che ci paiono significative.
Ciao a tutti

09 ottobre 2006

finalmente al "lavoro"


Oggi, lunedì 8 ottobre, abbiamo iniziato finalmente il "lavoro" sul campo. Ve ne parleremo nei prossimi giorni, nel frattempo ci piace pubblicare questa foto che, ci pare, meglio riassume il nostro intervento.
Speriamo che nei prossimi giorni si risolvano definitivamente i problemi di comunicazione che hanno contraddistinto queste ultime giornate.

BLOG DELL’ 8 OTTOBRE 2006

Rieccoci…eccomi…è domenica mattina, levata di buon ora perché il sole si mostra presto alle nostre finestre e poi perché la tranquillità che si respira in questi momenti è la più perfetta per provare a trasmettervi cosa stiamo vivendo. Tante domande come al solito, dubbi da districare, ma da ieri, finalmente, anche qualche tentativo di risposta…ora vi spiego.
Venerdì giornata che è trascorsa senza grandi novità, o meglio, giornata intensa solo per la nostra Francesca mora che, con questo suo modo meravigliosamente preciso, riesce ad incastrare anche tre incontri in un giorno e ad arrivare a tutti puntuale…per noi tre è davvero qualcosa di incredibile, per Capoverde credo sia proprio impensabile…ma lei vi racconterà meglio cosa ha vissuto e chi ha ascoltato.
Io “mi prendo la briga” solo di raccontarvi il nostro fine settimana iniziando da sabato, ovviamente! Giorno intenso, giorno di domande, di qualche risposta e pure di un po’ di “capoverdianità” vissuta da vicino…la mattina ci siamo alzate in fretta per poter arrivare puntuali e in ordine a una riunione che…non c’è stata! Beh, a volte capita…avremmo dovuto incontrare i responsabili della scuola materna per poter avere i numeri esatti (!!!) dei bambini iscritti per quest’anno, ma la riunione è stata cancellata senza che nessuno riuscisse ad avvisarci. Non importa. Questi dettagli ci dimostrano come operare qui sia difficile, ma meraviglioso. Difficile perché capisco come ci sarebbero necessari quei numeri per organizzare gli incontri, ma meraviglioso perché mi stupisco nel guardarci mentre capiamo che questo è un posto diverso, che vive diverso, che pensa diverso, che SA diverso…e allora proviamo a non averne paura, a lasciarci un po’ trasportare da questa corrente senza pensare comunque mai di poter “essere come loro”, di poter “essere loro”…ma proviamo a giocarci e a non arrabbiarci per una riunione disdetta perché sappiamo che non servirebbe a nulla. E se la riunione salta ci godiamo qualche minuto seduti su un muretto all’ombra fresca del mattino. E ascoltiamo giocare i bambini che ci sono vicino tentando di capir cosa dicono in questa lingua creola così incomprensibile e così…sonora, rumorosa, cicalante…non so come spiegarmi…lingua del sud…e poi torniamo a casa e qui cerchiamo le risposte. Ci riuniamo a casa di Rolli con Telce (abbiamo solo ora scoperto che si scrive con la c e non con la s osservando il mega tatuaggio che ha sul braccio) e Marlene per stilare il calendario della prossima settimana…AIUTO!!!! Con un gioco di incastri che speriamo funzioni come l’abbiamo pensato, siamo riusciti a far tornare i conti. Saremo in ogni villaggio almeno una volta alla settimana e qui vedremo alternativamente i diversi gruppi di bambini che ci vivono…non opereremo su Vila do Maio, la città dove stiamo appunto, perché la quantità di bambini non ce lo permette…per ora!!! Per il momento cominciamo a lavorare nei piccoli villaggi fuori e nel frattempo ragioniamo su come potremmo intervenire al meglio qua…speriamo di cavarne una soluzione. Con in mano il calendario tutto pasticciato, mi pare già tutto diverso rispetto alla scorsa settimana…”ora si parte” ci ripetiamo in continuazione…e allora di corsa si torna a casa per ritagliare cartoncini, misurare i nastri, “cambrettarli” e imparare le ultime danze…speriamo bene! Ma la parte migliore del sabato deve ancora venire…alle 15 si parte, destinazione: Pedro Vaz, festa del paese…e Marlene sul furgone in viaggio prova a descrivercela…muita musica…muita dança…muita comida…ce la descrive in mezzo al vociare creolo dei suoi amici che approfittano del nostro “servizio taxi” per la festa. Questo loro aspetto è davvero strano per me e la mia testa da italiana di una provincia del nord…farsi portare alla festa dal primo che parte da Vila, oppure mettersi in strada a piedi e sperare che passi qualcuno che ha un posticino anche per lui, passare da un passaggio all’altro…boa tarde…obrigado…de nada…tutto qua, semplicemente…e alla festa posso arrivare quando voglio, quando riesco, quando si può! E così pare essere per tutte le altre destinazioni…non solo passaggi in direzione festa, ma anche città, paesi, mercati, il porto…qui ho la sensazione che ci sia tempo per fare tutto, con calma…come si può, appunto…fare e fermarsi, fermarsi e fare…riposare, pensare, lavorare…tutto nello stesso modo, nel qui e nell’ora del presente…un rapporto con il tempo che per me è ancora difficile da comprendere e da vivere, ma ne resto ogni minuto meravigliata. Beh…ma basta pensieri! Adesso, se ancora avete gli occhi aperti guardando la schermata di questo nostro blog, vi racconto la festa…
Festa…strada per arrivarci che è davvero difficile definire strada, polvere rossa e ogni tanto manciate di sabbia bianca, mazze di tamburo o qualcosa di simile al bordo della pista, furgone che traballa tutto, ma che viaggia benissimo…paese, tantissime bandierine appese, tutte colorate, bimbe vestite a festa, qualcuna simile a principessa, sorrisi diversi rispetto a quelli visti la volta scorsa in questo paese, come se la gente e i bimbi fossero fieri, orgogliosi del loro essere lì. Appena arrivati io mi sento un po’ un pesce fuor d’acqua, siamo davvero diversi e qualcuno ci osserva stranito. Proviamo a scioglierci facendo il giro del paese. C’è una zona con le donne che cucinano non si sa cosa in pentoloni di alluminio, e poi c’è la musica…non solo capoverdiana, anzi…ci sono i ragazzini che ascoltano e ballano Shakira, musiche americane e occidentali in genere, qualcosa di brasiliano…quello che conta è però come si muovono…si muovono da capoverdiani, gambe, piedi, corpi sinuosi in ogni momento. Corpi sinuosi anche mentre bevono, mentre mangiano, mentre indicano le strade….e noi li osserviamo e proviamo a mischiarci a loro, ci osservano, sicuramente cambiamo il clima di questa festa, perché siamo così lontani dal loro mondo eppure proviamo ad entrarci, a ballare con loro, a chiacchierare, a esserci. E qualche bimbo già guardando il furgone capisce chi siamo e ci chiede…i libri delle storie…emozioni tantissime…rolli che gli spiega che la prossima settimana potranno chiederci i libri perché saremo nelle scuole e lui, questo bambino bellissimo con le ciglia lunghe e la fossetta sulla guancia, dopo un po’ mi sia avvicina e mi dice un po’ sconsolato che lui la settimana prossima mica sarà più a Pedro Vaz…e allora gli spiego che gireremo in ogni paese, anche a Morro, dove vive lui…e si ferma un attimo a pensare e poi di nuovo incalza: “ma tu lo sai dove abito io a Morro?!?” mi ha fatto davvero sorridere…così, noi, italiane sconosciute e diverse, quelle che hanno libri e penne, livros e canetas…che incredibile…la festa è stata anche questo, questo mio pezzo di emozioni lì dentro. E emozioni pure quando poi, con una luna bianchissima da sembrare un sole, con il nostro furgoncino carico di ragazzi, qualcuno pure brillo, ci siamo diretti a Cascabulho…da una discoteca all’altra…qualche problema per trovare la pista nel buio nonostante la luna, ma poi si arriva e anche qui tanta musica e altri pentoloni…ammirare, osservare questo mondo…giornata bellissima, tornare a casa alle 10 della sera che sembra già notte fonda, rimettersi nel nostro letto con le lenzuola pulite per sentirmi di nuovo diversa…un continuo tuffo dentro e fuori da questo oceano-universo, per scoprire davvero se saremo capaci di esserne pesci…un abbraccio a voi che nuotate in un altro mare, in chissà quali oceani e osservate altri pesci…altri universi…a presto…alice


BLOG DELL’8 OTTOBRE 2006 (2)

Eccomi qui! Io vi racconterò la mia settimana super impegnata e organizzata! Vorrei prendermene il merito e le “lodi” di Alice, ma in realtà devo ringraziare l’efficienza di Geronimo (sapete tutti chi è, vero?) e Loyde (assistente sociale) nel prendermi in una settimana gli appuntamenti con quasi metà delle persone che avevo in programma di incontrare in un mese!

LUNEDì: sono rimasta a casa a pensare a come fare per spiegare alle varie istituzioni chi ero, per quale motivo ero qui, per quale associazione “lavoravo”… e soprattutto a pensare a come fare per farmi dire quello che mi interessava senza influenzare le risposte con le mie domande… TUTTO QUESTO IN PORTOGHESE!!! Meno male che Rolli mi ha dato qualche dritta!

MARTEDì: MATTINA primo appuntamento, con Loyde e Geronimo:
“eu sou uma estudante italiana, minha faculdade chama-se… eu estou aquì para compreender se è possivel fazer um projecto do turismo sustentàvel…”
L’inizio sarà sempre questo, nonostante “le prese in giro” di Rolli… L’incontro è andato molto bene, mi sono sentita a mio agio, non nascondo che un po’ di “paura” l’avevo, paura di non riuscire a spiaccicare parola e di non capire niente di quello che dicevano!! Invece si è subito creato un clima molto tranquillo, sereno, quasi familiare e il merito è sicuramente di Loyde, una persona splendida! Anche Rolli mi è stato di grande aiuto, devo ammettere che ha parlato più lui di me, ma a me serviva un po’ vedere come condurre una intervista-conversazione prima di farla. Ho ricevuto subito un sacco di informazioni su tutte le associazioni presenti sull’isola e un quadro generale della situazione!POMERIGGIO: sono andata ad intervistare 3 italiani che vivono qui a Maio: una signora che possiede un b& b, il suo socio che ne sta facendo costruire un altro e un altro signore che vive qui da Pasqua.
Devo dire che è stata una CONVERSAZIONE MOLTO INTERESSANTE…

MERCOLEDì: MATTINA sono andata con Telce e Marlene a parlare con il rappresentante della casa della gioventù e poi con il rappresentante dell’associazione dei pescatori. È andata bene!! Poi siccome abbiamo finito presto ho intervistato Telce e Marlene filmandoli: CARINO!!!
POMERIGGIO: incontro con l’assessore all’ambiente insieme a Rolli

GIOVEDì: la mattina ho preparato le domande da porre al sindaco che avrei incontrato nel pomeriggio, ovviamente è venuto anche Rolli con me… L’incontro è andato bene, sono contenta, sia perché sono riuscita a parlare più del solito, a farmi capire, sia per l’interesse che lui ha mostrato nel progetto…

VENERDì: MATTINA incontro con Debora , una delle responsabili di un progetto di turismo sostenibile che probabilmente inizierà tra poco a Calheta grazie alla fondazione FunDeSCan e poi intervista a Gilda, una ragazza capoverdiana di Maio che ha frequentato la facoltà di “Gestione delle aziende turistiche” a Praia. Tutto insieme a Telce, Marlene e Rolli.
POMERIGGIO: visita al centro dell’artigianato a Morro (MOLTO CARINO) e al centro tessile a Calheta (purtroppo era chiuso, si rimette tutto in funzione da oggi):

La mia settimana lavorativa è terminata! Che dire? SONO MOLTO CONTENTA!!! Sono contenta per aver intervistato tutte queste persone e per aver ricevuto un po’ di materiale su cui lavorare; sono contenta per essermela cavata con il portoghese, anche se spesso ho avuto bisogno dell’aiuto di Rolli o di Telce e Marlene; sono contenta per l’enorme disponibilità che tutti hanno mostrato nei miei confronti; sono contenta per come è andato il colloquio con il sindaco e infine sono contenta per le mie tre compagne di avventura, che, anche se prese dalle loro attività, trovano sempre un momento per confrontarsi con me su quello che sto facendo, regalandomi un sacco di spunti su cui riflettere…
Vorrei concludere con due frasi che mi hanno detto due italiani che vivono qui sulla gente di Maio:

“IL BENE Più PREZIOSO CHE C’è QUA SONO LE PERSONE…”
“DEVI CONOSCERLI GIORNO PER GIORNO… È Più FACILE CHE SIA TU AD AVERE QUALCOSA DA IMPARARE DA LORO CHE LORO DA TE…”

Ultimissimo, il mio personale quesito esistenziale:
“Perché esistono le mosche?”
Franci mora

06 ottobre 2006

4 ottobre
Silvia,Alice e Francy si stanno piano piano riprendendo e io (Francy M.), da pecora nera del gruppo ho guadagnato un breve corso di cucina con direttive dalla camera da letto! Le interviste di Francy (turismo) procedono alla grande e anche il nostro lavoro di programmazione, anche se l’inizio dell’attività vera e propria è un miraggio….Abbiamo bisogno dei numeri dei bambini nei villaggi….ainda nao!(Ancora no!) Abbiamo bisogno di conoscere i professori…. ainda nao!
Sempre a proposito di tempi capoverdiani Rolli è riuscito a far mettere le viti alla libreria e alle casse del pulmino…..alleluia!!
Per il momento non ci sono grosse novità, ma siccome ho un po’ di tempo a disposizione ecco a voi un po’ di curiosità:
Vila do Maio è molto più grande rispetto ai villaggi dove andremo a lavorare (infatti è una “città”); la nostra casa è in “periferia” ciò significa che per raggiungere la via principale ci mettiamo ben 10 minuti a piedi quando siamo stanchi e un po’ di meno quando siamo in forma. (MAI!!!)
I nostri punti di riferimento sono :
RAMOS “supermercato” di fiducia dove una volta a settimana andiamo a fare la spesa con il supercarro; ci sono anche altri negozi di alimentari tipo la cooperativa ma Ramos è proprio il nostro preferito. La mia voglia di shopping sta piano piano svanendo perché non abbiamo ancora avuto modo di fare una ricerca come si deve (qui i negozi sono stanze di case private aperte al pubblico ) e finora siamo andati solo dai cinesi (dove i commessi ti stanno appiccicati!)
INTERNET è il nostro collegamento con il mondo oltre alle telefonate da casa, da Rolli è molto lento ma per fortuna Geronimo (l‘assessore) ci ha messo a disposizione “por trabalho” (lavoro) i computer della casa della gioventù, ovviamente ci sono anche altri punti di riferimento a pagamento che sfrutteremo nei momenti di disperazione (la casa della gioventu’ fa orari “da ufficio”).

5 ottobre
Abbiamo appena sistemato il furgone , che bello vedere le casse piene di colori!!!!!!!!!!!!! Io e Silvia siamo andate in banca, per fortuna c’eravamo solo noi e sembrava di essere in Europa……solo 20 minuti per un prelievo. Ritorno alla realtà: andiamo alla casa della gioventù e salta la luce.

Saluto tutti e qui, davanti all’oceano, in questo paese dove la natura domina con i suoi tempi e con i suoi ritmi, dove possiamo osservare il calare del sole ogni sera…io e le mie compagne vi lasciamo con l’Interrogativo Esistenziale che ci tormenta da giorni…

“perché le mosche continuano a entrare se passano il resto della giornata a cercare di uscire?”

Flit (l’ammazza mosche!)\Francy M

In questi giorni salta continuamente la corrente e solo ora riesco ad inviare questo testo.

05 ottobre 2006




da mini-bus a ludoteca-biblioteca-movèl

03 ottobre 2006


BLOG DEL 3 OTTOBRE 2006

Non so se queste immagini vi aiuteranno a capire un po’ di più CHE COS’E’ capo verde…e quanto siano diversi questi orizzonti da quelli a cui siamo abituati:
domenica scorsa, eravamo invitati a pranzo a Pedro Vaz, alla casa dell’assessore alla cultura. Solito momento di “panico” per noi ragazze: “ci vorrà il vestito istituzionale?” (per i profani: al nostro arrivo siamo stati avvisati che, durante gli incontri ufficiali, dovremo sempre presentarci in abiti “decorosi”: in pratica non calzoncini e non magliette troppo corte e scollate…).
Beh…senza sapere come né perché, all’improvviso seguivamo la jeep del nostro fido Geronimo, (l’assessore appunto!) che, allontanandosi da Pedro Vaz, si avventurava lungo una pista sterrata e polverosa in direzione del mare. Dov’era finita la famiglia di Geronimo che ci accoglieva FORMALMENTE davanti a una tavola apparecchiata?! Davanti a noi quattro pescatori, amici dell’assessore, che ci proponevano un giro sulla loro barchetta. Altro attimo di panico: quanto staremo fuori!? Ci ustioneremo?! Portiamo la crema?! Il pareo?! Naturalmente il nostro Rolli/bagnino si era già tuffato raggiungendo la barca e aiutandoci PAZIENTEMENTE a salire! Povero Rolli!!! Ed eccoci all’improvviso al largo con i 4 pescatori che ci mostrano attrezzi e arti del mestiere. Dopo aver ricevuto in dono una velocissima e preziosissima doccia, siamo di ritorno a Pedro Vaz, dove in un “cortiletto” fuori dalla casa di uno dei pescatori veniamo “sommersi” da miriadi di pesci al forno, alla griglia , suoni e canti capoverdiani, italiani, amici, donne bambini che si affacciano curiosi e che consumano il pesce offerto da Geronimo. In un attimo il paese è in festa!
Alle cinque lentamente rientriamo verso casa, stanchi, ma felici e grati per questo strano”pranzo”.
Secondo voi, perché quella sera nessuna di noi, tranne Alice, che l’aveva proposto, ha retto il film orientalissimo! Coreanissimo!! Mutissimo!!! “Ferro 3”?
Vabbè… non illudetevi la nostra breve vacanza settimanale finisce qui!!
Lunedi’ mattina….al lavoro!! Noi educatrici prima mattinata con Telse e Marlene: abbiamo tradotto in portoghese un documento per la delegata del ministero dell’educazione, con un programma esemplificativo di quando sarà il nostro intervento. Intanto Franci (turismo) preparava le domande in portoghese per le sue prossime riunioni e interviste alle autorità e alle persone del posto. Rolli,invece,s occupava del nostro “carro” comprando alcune cose indispensabili “tirandolo a lucido” da cima a fondo! Nel pomeriggio spesa (abbiamo fatto un po’ di scorta in previsione dei prossimi giorni di duro lavoro), mentre Rolli e Franci sistemavano insieme il materiale per le interviste. Alle 18.00 ci siamo guardati… bagnooo!!! Un’oretta fra onde e sabbia mentre un altro giorno andava finendo sotto i nostri occhi lasciando il posto a una luna lucente e sorridente.
Si… ma poi la poesia finisce… e si ricomincia il lavoro: abbiamo prodotto le nostre prime unità didattiche dalle 21.00 alle 23.30… una fatica! E Franci, sola e abbandonata al piano di sotto, scrive, sistema, produce.
Oggi (martedì) è stato il suo grande giorno: con la supervisione di rolli ha incontrato l’assistente sociale e l’assessore, che le hanno fornito una quantità di utili informazioni, ha visitato l’associazione dei pescatori, incontrandone il responsabile; e il pomeriggio intervista a tre italiani che vivono qui… l’abbiamo vista tornare provare… chissà che le avranno raccontato? O sarà colpa del mal di stomaco che improvvisamente stanotte ha colpito tutte le donne, tranne Franci bionda (la roccia del gruppo)? Per quanto riguarda le educatrici, stamattina traduzione con Telse e Marlene delle prime unità didattiche: “Essa è a dança do serpente, que deseu de monte…”. Bello questo lavoro! Ma che fatica farlo con 37,5 di febbre (io) e col mal di stomaco (dell’osti!!!) (Alice)!
Per noi, pomeriggio di “ripiglio”, mentre Rolli sta per l’ennesima volta sperimentando i tempi capoverdiani: tutto il pomeriggio dal falegname per far fissare bauli e libreria sul furgone. Finalmente si potrà frenare senza il rischio di finire catapultati fuori… noi, bauli e libreria compresi!!!
Ciao gente, atè logo!
Silvia

Errata corrige: Rolli è rientrato alle 18.30… un intero pomeriggio per 3 (TRE!) viti nella libreria e 3 (TRE!) buchi in UN baule… SIAMO A CAPO VERDE! NON POSSIAMO FARE TUTTO SUBITO!

02 ottobre 2006
















finalmente riusciamo anche a pubblicare foto: le nostre 4 eroine, dopo lo sforzo dell'insabbiamento, e il nostro potentissimo mezzo

01 ottobre 2006

Finalmente oggi abbiamo avuto parte della documentazione del nostro mini bus e, con l’accordo del capo della polizia locale, possiamo usarlo anche se manca ancora l’originale del libretto.
Ieri con Mario, uno dei nostri angeli custodi, siamo andati a ritirare lo scaffale che servirà per i libri e lo abbiamo posizionato nel mini bus: misure perfette, nei prossimi giorni fisseremo al pavimento del bus sia lo scaffale che i bauletti appositamente costruiti per il trasporto di tutto il materiale didattico.
Alla luce della nuova situazione ieri, invece di andare in spiaggia, abbiamo deciso di fare il giro dell’isola sia per vedere quali saranno i nostri luoghi di lavoro che per incominciare a far vedere il mini bus in circolazione. Prima di tutto però siamo andati alla ricerca di una chiave per la eventuale sostituzione di una ruota(il bus non possiede nessun attrezzo di salvataggio) e non riuscendo a trovare nulla (bisogna rivolgersi a Praia) lo strumento ci è stato gentilmente prestato da un meccanico che neppure ci conosceva.
Appena fuori da Vila do Maio abbiamo caricato 7 o 8 bimbi ed una signora che, di ritorno dalla scuola, sono stati abbandonati dal loro automezzo in panne e li abbiamo portati a destinazione: Figueira Orta. In questo modo non siamo potuti passare da Barreiro una delle nostre mete.
Nel nostro giro, durato circa sei ore , abbiamo visto tutte le scuole e i villaggi che saranno i nostri luoghi di “lavoro” e nella puntata verso le Dune e quindi una spiaggia meravigliosa su cui abbiamo trascorso un’oretta fantastica, il nostro mini bus si è impantanato (a causa pioggia) e solo la forza fisica delle nostre 4 eroine ci ha permesso di uscire da una situazione che poteva costingerci a Kms di cammino sotto il sole cocente. Risolta la situazione e fatto un’eccellente bagno siamo ripartiti alla volta di Villa do Maio caricando altre tre persone che abbiamo incontrato lungo il tragitto.
Birra e sprite di rito e poi via a fare una doccia e a rendererci presentabili per la cena che ci è stata offerta dalla Camera Municipale. Menù della serata: pesce e capretto in umido, spiedini di maiale annaffiato da vino, birra e acqua.
Non fatevi ingannare dalle apparenze: stiamo lavorando sodo.
Stamattina, domenica, libera e poi a pranzo a Pedro Vaz ospiti della famiglia dell’assessore Jeronimo per una grigliata di pesce.
Non fatevi ingannare dalle apparenze: stiamo lavorando sodo.
Nel frattempo abbiamo conosciuto Telse e Marlene, i due ragazzi capoverdiani che ci accompagneranno in questa avventura in qualità di medatori con la comunità locale e con i bambini e ragazzi con cui entreremo in contatto, in cambio di una borsa di studio.Telse ci pare parli già abbastanza bene l’italiano, Marlene un pò meno ma è sicuramente più “scafata”. Lunedì li incontreremo di nuovo per spiegare loro il rapporto di “lavoro” che avranno con noi ed introdurli al progetto.
Nel frattempo Francesca C. ha iniziato in modo proficuo il suo giro di ricognizione con una serie di incontri e colloqui e programmandone altri: oggi parleremo con Jeronimo del suo progetto e metteremo in cantiere altri ncontri.
Buona settimana a tutti coloro che ci seguono, a presto
Rolli
P.s.: abbiamo concordato che i prossimi report saranno a rotazione.