29 marzo 2007

ultima cena ...a Maio



la tavola e le tre ospiti

28 marzo 2007

laboratorio di lettura a Vila





24 marzo 2007

nulla da dire

Ciao a tutti,
sono ormai quindici giorni che tento di scrivere questo mio ultimo blog senza riuscirci e scaricando sulle ragazze il mio ritardo; avrete notato (sì dico a voi tre-quattro che ci leggete) che il blog ha rallentato: è quasi tutta colpa mia ma non c'è nulla da fare. Scrivo, cancello, correggo, rimando, penso, mi si incrocianole idee e si confondono, cerco ma nulla....il vuoto assoluto se non banalità, ripetizioni di quanto già detto, niente che dia il significato che meriterebbe a questo periodo trascorso quaggiù.
Probabilmente ora è tempo di riflessione e rielaborazione dell'esperienza.
E allora, non volendo arrendermi alla banalità, mi arrendo all'evidenza: in questo momento non ho nulla da dire.
L'unica cosa che non posso dimenticare sono i ringraziamenti veri e sinceri alle sei meninas che mi hanno accompagnato in questo percorso, a volte dovendomi sopportare. Anche qui si potrebbe abbondare in discorsi retorici e sbrodolarsi addosso.In realtà voglio solo dirvi:
grazie
Alice, Silvia, Francesca, Anna, Chiara e Marianna,
grazie di esserci state come protagoniste.
A tutti gli altri un saluto affettuoso e, forse, a risentirci.
Per i genitori delle tre ragazze ora a Maio sono naturalmente a disposizione per qualsiasi informazione, se fosse necessario, a partire da lunedì 2 aprile.
Ciaaaaaaaaaooooooooooooooo

21 marzo 2007

S. Giuseppe a calheta





DOMENICA
Festa del papà, festa mondiale..come perdersela?!?!
Ore 17 la squadra parte! Ci avventuriamo per la festa tanto annunciata di Calheta, festa di S.Giuseppe falegname…
Eccoci spuntare col nostro carro che parcheggiamo all’entrata del “paesello”. La via principale è addobbata con tantissime bandierine colorate che collegano i due lati della strada. Un odore di carbone bruciato ci avvolge mentre imbocchiamo, col nostro solito passo deciso, la via principale dedicata al santo in questione. Qualche bancarella vende vestitini anni ’80 con tanto di completini in pizzo e camicie con dragoni. Cammina cammina, giungiamo alla “casa della festa” su cui svetta lo stendardo bianco (vedi Pilao Cao), dentro c’è il salone da ballo e le solite casse enormi con cui viene sparata musica altissima in modo che tutta la via possa giovarne. Insomma siamo già giunti alla fine della strada…decidiamo di imboccare la via parallela ma oltre alla gente che si nota di solito non c’è null’altro…in effetti cosa ci aspettavamo? Anzi, personalmente mi sembra già ci sia molto!
I bambini che ci conoscono per le animazioni ci seguono in questo nostro peregrinare, alcuni timidamente ci salutano, altri rimangono nascosti, ma intonano i nostri bans e qualcuno rimane stupito nel non vederci vestite “in tenuta da lavoro”.
Il profumo degli spiedini ci perseguita. Decidiamo di fermarci e gustarci queste bontà da una signora che scopriamo essere sorella della nostra ristoratrice preferita di Vila, la mitica Emilia. Passa il tempo, ci perdiamo ad osservare questa strana festa dove tutti si conoscono e si salutano calorosamente, dove i bambini giocano liberissimi per strada come sempre, dove giungono pulmini da tutta l’isola e invece dei dieci passeggeri che ti aspetti ne scendono almeno una ventina. Rumoroso arriva festante anche il pulmino dell’accademica Calheta, squadra locale di calcio, che festeggia la vittoria contro gli Onze Unidos, campioni dell’isola…
Tra una birra, due chiacchiere e qualche spiedino, il sole comincia a calare e su tutta la strada spuntano tavolini in plastica bianca e sedie, che si trasformeranno presto in bar; i bracieri luccicano al buio e la fiumana di gente ci incanta, mentre attendiamo pazientemente la sospirata carne alla brace…
Già che ci siamo, infatti, decidiamo che è ora di cena e concludiamo ordinando nientemeno che il polipo, ma per gustare tale insperata delizia aspettiamo un’altra ora buona…intanto una fresca brezza comincia a soffiare e la luce invece decide di saltare!
Siamo al buio in mezzo alla strada, le macchine continuano ad arrivare cariche di persone e di casse per la musica serale, nel nostro “bar” viene acceso il generatore a gasolina che con il suo continuo borbottìo ci estrania un po’ dai rumori della via.
Per un quarto alle nove riusciamo ad alzarci, sazie e soddisfatte…finalmente torniamo a casa, lasciando alle nostre spalle Calheta in movimento come un formicaio, ma totalmente al buio. Nella nottata ci saranno danze e musica per tutti con entrata gratis x le donne, come da noi…chissà poi come, visto il black-out generale, ma si sa…a Capo verde le cose prima o poi accadono….
Archiviato gloriosamente il fine settimana di festa ci prepariamo per una nuova settimana di lavoro. Siamo alla decima dal nostro arrivo, ma la routine è lontana anni luce e ogni giorno è novità, sorpresa, difficoltà che insieme riusciamo a superare.
Continua con successo l’esperimento dei laboratori, lunedì con i grandi il volano e martedì coi piccoli la manica del vento…bè almeno sfruttiamo l’elemento dominante dell’isola, su questo sappiamo di andare sul sicuro! Rispetto al primo mese di attività molte cose sono cambiate, anche noi sentiamo l’esigenza di “alzare il tiro” e proponiamo animazioni variegate che spaziano dai giochi di gruppo alla lettura della storia, dai laboratori manuali fino a ... chi lo sa cosa ci aspetta.
Strana sensazione accorgersi che il numero delle settimane inizia ad assottigliarsi, ora che ci sentiamo a casa, ora che i bimbi cantano il girotondo senza bisogno di suggerire le parole, ora che i più timidi e sospettosi dell’inizio ci salutano con il solletico prima di andarsene…viviamo ogni giorno come se fosse una sorpresa, ogni “progresso” come una conquista, ogni emozione come fosse la prima volta…questi bimbi ci stanno entrando dentro e il pensiero di lasciarli stona come le nuvole nel cielo di Maio, ma ancora c’è tempo, ancora siamo qui….
A voi tutti che pazientemente ci attendete e leggete
Un abbraccio di cuore
Chiara Anna Mari

11 marzo 2007




Amato popolo di lettrici e lettori,


scrivo per voi tutti la sera di questo indimenticabile otto marzo, dia international de mulheres, festa di noi tutte meravigliose donne del mondo.


Aspettavo da giorni con ansia questa giornata, un po’ per soddisfare la mia parte militonta che si riaffaccia famelica anche qui in quel di maio, ma soprattutto per vedere all’opera le donne instancabili di questa piccola isola in fermento…


Il destino ci porta a Calheta, è giovedì e oggi è il turno del jardim, almeno nei nostri progetti. Il carro ci conduce sicuro fino all’ingresso, ma da subito annusiamo un’aria diversa, le finestre serrate, nessuna mamma in ritardo, nessun bimbo che si presenta saltellando ad accogliere il nostro arrivo. Tutto tace, finchè non scorgiamo un laconico “avviso” sul muro -scritto a mano e in un corsivo incerto- che ci conferma della chiusura del jardim. La prima reazione è lo sconforto, il nostro giovedì appare naufragato insieme alla lezione sulla musica che tanto ci piace e così ci dirigiamo battagliere verso il paese in cerca di una valida spiegazione! Lungo la strada incrociamo la “cuoca”, ovvero la signora che ogni giorno prepara una mistura di riso e latte per il pranzo sempre uguale dei bimbi, che illumina le nostre menti di bigotte stacanoviste con una strabiliante notizia: oggi è chiuso perché è la festa delle donne e a Calheta le donne festeggiano in pompa magna! Improvvisamente il nostro orgoglio femminista si ridesta coraggioso e ci lasciamo trasportare dall’entusiasmo di un imprevisto finalmente positivo, felici di vivere un otto marzo degno di questo nome per la prima volta nella vita…


In paese i preparativi della festa sono come al solito in alto mare…si profila un sontuoso pranzo seguito da un dibattito (che qui, chissà poi perché, chiamano “palestra”!), così ci concediamo la consueta riunione di programmazione con i nostri giovani collaboratori Telce e Marlène nientemeno che sulla spiaggia di Calheta, all’ombra di una splendida acacia da cui penzolano ossa di mucca e con il meraviglioso sottofondo di un immancabile vento e di morbide onde…Silvia, Alice e Franci certamente lembrano…


Il pomeriggio è tutto per noi e per il nostro incontro con le donne di Calheta, impegnate ad attaccare gli ultimi cartelli che inneggiano all’ otto marzo e a loro stesse come è giusto che sia…tutte ci accolgono sorridenti, sono felici ed orgogliose del loro lavoro, ci consegnano una spilla lilla e ci invitano a rimanere per il pranzo. Incontriamo Giulia, la volontaria americana impegnata in attività di microcredito con questo gruppo di donne e ci facciamo raccontare della “marcia” della mattina, godendoci le sue fotografie e i racconti della preparazione del cibo che prosegue instancabilmente dall’intera mattinata, ci facciamo guidare fino alla casa di una signora gentile che tesse borsette dai colori sgargianti e che ci accoglie nel suo piccolo e ordinatissimo salotto, mentre noi guardiamo e commentiamo, scegliamo con cura le nostre nuove borse e per una volta ci dimentichiamo di fare economia, sicure di fare la cosa giusta perché oggi è l’istinto a guidarci e ogni cosa, in questo otto marzo così bello, non può che rivelarsi una scelta azzeccata…


Arriva il momento del pranzo e noi, senza farci troppo pregare, rendiamo il giusto merito a chi ha tanto lavorato per imbandire la tavola, rendendoci presto conto di essere quasi le uniche…tutte infatti sembrano impegnatissime, ma non si capisce bene in che cosa, nel frattempo è arrivato l’immancabile deejay e nel cortile si scatenano le danze! Verso le tre del pomeriggio arriva la rappresentante di Morabi, associazione di marca liberal che lavora al fianco delle donne di Maio e inizia il dibattito: la discussione è informale e distesa, tutte ascoltano con attenzione e intervengono per commentare quando si parla di violenza intesa nelle sue varie e terribili forme, da quella fisica più esplicita a quella psicologica, economica e sessuale. La sensazione è che la concezione della donna sia paralizzata


all’ idea di moglie, madre e donna di casa, ma mi sforzo di ascoltare e mantenere giudizi prudenti…qui gli anni Settanta li hanno saltati a piè pari e si vede, ma se è vero che da qualche parte bisogna pur cominciare forse è bene che un inizio ci sia e di certo a queste donne non manca la volontà. Alla discussione-che prevede un momento quasi esilarante ai nostri occhi-di educazione sessuale con tanto di quadro in cui spiccano gli anticoncezionali più diffusi, segue l’ omaggio alla donna più anziana del paese che racconta la propria vita in uno strettissimo (e per noi incomprensibile!) criolo per poi ricevere in dono una televisione, frutto di una colletta generale delle donne e del ricavato della festa che si terrà sabato. Il tutto si chiude con canti, tamburi, immancabile conchiglia che suona senza curarsi del ritmo (!) e danza delle ragazze più giovani…anche noi rischiamo di essere trascinate nelle danze ma il confronto appare da subito perdente e così ci dileguiamo dietro le nostre immancabili macchine fotografiche!


Lasciamo Calheta salutando queste splendide ed energiche mulheres, ringraziandole una ad una per la bella festa, l’ accoglienza strepitosa e l’ allegria che ci hanno trasmesso e come sempre ce ne andiamo convinte di aver imparato qualcosa anche oggi, in questo otto marzo così speciale…


A voi, donne e non, che ci leggete e ci pensate


Un abbraccio di cuore


Anna



















08 marzo 2007

ricevo da Bergamo e pubblico

1 Marzo2007
SORPRESA!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma chi mai può infilarsi nelle pagine di questo blog ??Siamo 3 folletti che sono stati sull'isola che non c'è per una splendida avventura e si ritrovano qui a CONTARSELA SU in una grigia giornata bergamasca.
E' più di un mese che siamo tornate sulla terraferma ma Ma Maio è sempre nel nostro cuore. Come potevamo lasciare che il blog andasse avanti senza dinoi?
Potremmo raccontarvi le riflessioni della giornata¦. Forse è meglio di no!
Potremmo raccontarvi i sentimenti che agitano il nostro cuore¦. E' meglio di no!
Potremmo divertirvi con i nostri intrallazzi ma. E' meglio di no!
A questo punto vi raccontiamo il nostroweek-end:
Primo passo verso la fama (perchè il successo ce l'abbiamo giàavuto!): Venerdì 23 febbraio prima serata di testimonianza! Belle più che mai ci presentiamo al circolo Arci di Bonate Sotto....che belposto!
Là facciamo una bella chiacchierata con persone interessate al progetto: mentre le foto della nostra avventura scorrono alle nostre spalle ci viene chiesta la giornata tipo, il rapporto con i bambini, l'accoglienza e l'attenzione riservataci dagli adulti, il contesto, il grado di povertà...il nostro tempo libero....insieme alle foto scorrono momenti piacevoli; grazie a queste persone: speriamo ci stianoseguendo!
Passiamo al sabato tanto temuto dalla nostra Franci Loira (si è fatta pure lapiega!)
C ON F E R E N Z A S T A M PA
Parolone! Momento più formale ma, i racconti,le domande e le emozioni restano le stesse.
Di nuovo insieme, raccontiamo con emozione questo nostro momento di vita comune; la giornalista de L'Eco di Bergamo scrive, annota, appunta...chissà se stavolta diventeremo famose!!!
(ROLLI CI SEI MANCATO!! MA LA PROSSIMA VOLTA CI DEVI ESSERE ANCHE TU!!!)
E' ormai sera ma ancora non riusciamo a salutarci; e così, con le nostre famiglie al seguito ci facciamo una VERA pizza ITALIANA... donnine, ve la ricordate ancora?
Aspettando la prossima occasione per raccontarci auguriamo un buon lavoro alle donzelle, mandiamo un bacio a Rolli ( tra un mese ti aspettiamo!) e...non pensate di esservi liberati di noi!
Silvia, Alice, FranciLoira
Infine
grazie a tutti quelli che hanno partecipato con interesse ai nostri incontri;
grazie a Luvi che ci coordina con impegno e pazienza (che squadra che siamo!);
grazie a Rolli e a tutti quelli che hanno voluto questo progetto;
grazie alle nostre famiglie che ci sono state vicine anche da così lontano e ora, dopo tutti questi racconti non vedono l'ora di rispedirci da qualche parte.
Infine, un bacio ai nostri "vecchi" coinquilini della "casa Amarela" e di "Casa Ines"¦...ci mancate!!!!!!!!
Silvia, Alice, Franci Loira, FranciPreta

06 marzo 2007

laboratori a Vila. Scobidou (si scrive così?) e canestrini




04 marzo 2007

si è fatta attendere, ma ora...eccola!

Cari lettori, care lettrici
Eccoci a fare un bilancio veloce dopo circa due mesi di attività.
Ripensando ai primi giorni tantissimi ricordi e pensieri, che sembrano lontanissimi nel tempo, ci riempiono la mente. I primi giochi, molto semplici e spiegati in un “poco probabile” portoghese e un tentato creolo, un sacco di visi che ci parevano tutti uguali e difficili da distinguere. I primi pomeriggi passati in spiaggia, ricoperte di creme e bandane. I primi bagni in quest’oceano che ci pareva sempre movimentatissimo. I primissimi viaggi con il “carro branco“ verso i villaggi interni, in queste lande desolate segnate solo da muri a secco simbolo di probabili confini e piccole zone di boscaglia sparsa qua e là.
Ora invece ci troviamo a guidare tranquillamente anche nelle strade sterrate che si diramano nell’isola, ci godiamo il sole e la spiaggia senza farci troppi problemi per le onde e per il caldo (vista la nostra tintarella ormai siamo “quasi inattaccabili”). Ormai conosciamo un sacco di visi e tantissimi nomi, insomma ne sono cambiate di cose!
Ora però ci troviamo soprattutto in una fase del progetto in cui finalmente possiamo cercare di fare delle attività più impegnative con i nostri piccoli “brincaderi”, qualcosa in più del gioco collettivo. Già da qualche settimana stiamo proponendo il momento di lettura della fiaba e da settimana prossima inizieremo anche con i tanto ambiti laboratori manuali.
Proporremo i conosciutissimi e coloratissimi scooby-doo (che essendo solo una sequenza di nodi non dovrebbero trovare grosse difficoltà in un paese di pescatori), poi canestrini con le bottiglie, dipinti con la sabbia colorata, ecc... Le idee sono davvero molte ma anche le difficoltà; così ci troviamo a misurarci con gli spazi, gli adolescenti che giocano nel polivalente, le automobili (che giustamente girano per strada). Ma oramai la decisione è stata presa: passeremo a qualche nuova attività!!
E per la meterna?Credete che ci siamo dimenticate?
Ma no!!Anche per i bambini della materna ci sono novità, stiamo iniziando percorsi base di psicomotricità e percezione del sé. Semplici concetti come il lento-veloce e l’alto- il basso sono quelli fino ad ora pensati e poi il magico momento del relax finale.
Il Relax, che bel momento!!Tutti i bambini si distendono a terra con gli occhi chiusi mentre li massaggiamo attraverso l’utilizzo di palline di spugna o da ping-pong. Li massaggiamo!!una parola che sembra così banale e semplice ma qui non lo è affatto.
”Ci rendiamo conto che questi bambini sono abituati a non essere calcolati?!?”
Per farvi capire meglio vi porto un esempio: quando si tagliano o si feriscono per strada davvero nessuno li degna di ascolto e così spesso questi “piccoli uomini” cercano un pezzo di cartone per strada, lo leccano e lo appoggiano sulla ferita per tamponare il sangue. Poi zitti zitti restano seduti nel loro angolino fino a che il male non gli si è sollevato. Pensate a che esperienza forte può essere per loro farsi coccolare e cullare da un massaggio leggero che un adulto inginocchiato a loro fianco gli dona!!
Insomma da adesso in poi cercheremo di alzare “un po’ il livello”…ripeto “cercheremo” perché davvero gli imprevisti sono moltissimi e non è detto che sempre tutto vada a buon fine!
Con questi aggiornamenti vi saluto e vi mando un fortissimo abbraccio
A presto
Chiara