30 gennaio 2008


L'impegno delle monitrici durante la formazione


Buona giornata a tutti,

eccomi nuovamente al rito dei saluti... un rito che ormai sento come un peso che ogni tanto devo affrontare... un rito che segnala una mia partenza... un mio arrivo. Ed ogni volta ricominciare.

Persone diverse, tempo (meteorologico) diverso, compiti ed impegni diversi, ritmi diversi, affetti importanti e continuamente diversi. E tutte le volte i tempi di adattamento alla nuova situazione che cambiano in funzione di...di che cosa? Chissa? Probabilmente un insieme di fattori che non sempre riesco a decifrare.

La sostanza è che mercoledì (barca permettendo) lascerò nuovamente questa isola, trascorrerò un paio di giorni tra Praia (la capitale) e l'isola di Sal e venerdì sera sarò nuovamente a Orio, pronto a ricongiungermi con il “nostro” mondo (è meglio una pizza o un panino col salame?, taleggio e formaggi diversi o un buon bollito misto?, di sicuro un buon bicchiere di vino rosso!).

E' stato un mese veloce che non mi ha permesso una relazione profonda con le ragazze e con Sem, presi dall'organizzazione del nuovo quotidiano, dalle regole e dai tempi del nuovo impegno, dal fare e dal discutere, ma che lascerà, come sempre, in me e in loro un segno.

Un mese sicuramente che ci ha confermato che la qualità del nostro lavoro è stata e continua ad essere apprezzata.

Sabato ho salutato le monitrici (ancora una volta presenti al completo al nostro incontro di formazione!), ringraziandole per la loro presenza e il loro impegno e ricevendone affettuosi Boa viagem, Adeus, Atè a Abril e sincere strette di mano.

Ora non mi resta che ringraziare affettuosamente Sem, Francesca e Lorena che si apprestano a proseguire il lavoro, con passione e coinvolgimento affinando sempre più i loro strumenti di lavoro come fatto sino ad ora e diventando sempre più incisivi.

Ringrazio l'Arci di Bergamo, organizzazione senza la quale il progetto non sarebbe nato, ringrazio il Comune di Torre Boldone, Gloria Presidente di Harambee onlus, l'associazione Cuore solidale onlus, il Centro sportivo Italiano, i DS di BG, la Provincia di Milano tutti coloro che, con le loro donazioni hanno reso possibile anche questo secondo anno di intervento e assicuro loro che ne vale davvero la pena. I risultati ci sono, sono concreti e tangibili.

Ringrazio Iaia che, con affetto, sempre mi accompagna in aereoporto e sempre viene a prendermi, e con pazienza mi aspetta ad ogni mio rientro.

Grazie a Alice, Silvia, Francesca, Anna, Chiara e Marianna e buon lavoro a chi rimane.

Rolli




Io e Sem siamo stati alla prima di campionato: Calheta 1 - Atletico Vila (nella foto)0



Pausa...pranzo durante la formazione

28 gennaio 2008

il movimento intelligente








Oggi è domenica, è già il 27 gennaio. Incredibile se penso che sta passando il primo mese di presenza e di lavoro qui a Maio. Non so, mi è sembrato un attimo. Da quando abbiamo iniziato il nostro percorso nei jardim sembra che i giorni siano volati e mi vedo la domenica sera a mettere a punto le ultime considerazioni sulla settimana di attività che deve iniziare, ritrovandomi il venerdì alle 16 a salutare i bambini dell'asilo di Vila (ultimo della settimana). Le attività devo dire che pesano sempre di meno al momento della programmazione: la prima settimana di lavoro è stata davvero utile nel capire le logiche, i tempi, nel farci conoscere dai bambini e nell'aiutarmi a prendere confidenza con loro. In quei giorni un po' duri, dove forse sono stata troppo severa con me stessa, devo dire che l'appoggio di Sem e Lorena è stato più che prezioso e mi sento di dire che non potevo capitare in un gruppo migliore. La sera a cena parliamo e discutiamo molto sulla giornata, facciamo considerazioni, commenti, ricordiamo i bambini più buffi, aspettando una telefonata da casa. Per ora questa è nel bene o nel male l'ora di cena e il dopocena, e devo dire che mi fa sentire molto serena.

La domenica, è uno dei giorni che preferisco. Sono 3 domeniche che vivo qui a Maio e ognuna mi ha dato delle belle emozioni. Quello che mi colpisce di più (e mi scuso se sono ripetitiva) è il silenzio del pomeriggio e la calma che invade l'intera giornata. In realtà la barca che è arrivata ieri da Praia, carica di comida dicono, ha creato un via vai di macchine che tra ieri e oggi dal porto entrano in città e vanno a riempire le lojas. Joao, nel suo negozio di frutta e verdura (ma dove in realtà si trova un po' di tutto), stamattina era muito cansado e diceva che aveva riposato molto poco rivolgendosi ai clienti con “um momento, um momento..”. Beh, queste quattro frasi scambiate con lui lo hanno fatto sorridere e mi hanno fatto molto piacere. Un po' alla volta sento di stare entrando in confidenza con le persone e fin'ora sono stati, quasi tutti, cordiali e sorridenti. Poi (e chi mi conosce sa bene..) trovo simpatico chiaccherare ed entrare poco alla volta e senza invadenza nelle strade, nei negozi e nei saluti che mi rivolgono queste persone. Con molto imbarazzo invece, non so poi perché, ieri ho visto la radio dove Adilton ogni tanto lavora, mi ha presentato i suoi colleghi e colleghe e ci hanno zittiti quando il dj doveva presentare il nuovo pezzo e parlare al microfono.

Ora, mentre scrivo, oltre al vento e alle capre, il silenzio è stato rotto da piccoli camioncini aperti dietro e pieni di tifosi che esultavano per la vittoria del Morro sul Barreiro di 2 a 1. Ieri so che è iniziato il campionato di calcio qui a Maio. Ogni villaggio ha una propria squadra e il torneo sembra sia molto vissuto dai maiensi: decine di ragazzi “ben strutturati” che tutti i tardo pomeriggi si allenano sulla spiaggia mentre i bambini conoscono date e risultati delle partite.
Io aspetterò la partita del Barreiro con il nostro Adilton in formazione, per affacciarmi su questa realtà, sperando che torni a giocare presto. Dopo giorni di sofferenza, giovedì Adilton ha tolto il dente del giudizio e venerdì aveva in tasca un certificato medico, dove gli veniva prescritto riposo, e la guancia sinistra gonfia. Qui a Maio non c'è un dentista. Arriva da Praia in un periodo più o meno prestabilito ogni 3 o 4 mesi. Si ferma una quindicina di giorni e tutte le visite sono concentrate in questo periodo.
Nonostante il dolore prima e il gonfiore dopo, Adilton è stato come al solito fondamentale e davvero molto bravo nel raccontare la storia ai bambini. Da questa settimana abbiamo inserito nell'attività la lettura di una storia in creolo come momento di riposo per i bambini perché tra un gioco guidato e un percorso ad ostacoli diventerebbe troppo impegnativo per loro riuscire a mantenere la stessa attenzione e la stessa presenza attiva. Questo è uno degli insegnamenti che traggo da Sem dalle sue lezioni private (a cena) e pubbliche (al sabato durante le lezioni di formazione delle monitoras).

..dalla nascita abbiamo movimenti volontari e non volontari: quelli non volontari non dipendono dalla nostra volontà, dunque non li possiamo fermare. La psicomotricità si occupa invece dei movimenti volontari, quelli cioè che partono da impulsi del cervello. La psicomotricità che qui abbiamo tradotto come
movimento intelligente..”, la seconda lezione e l'attività proposta la seconda settimana negli asili è stata tutta basata sulla psicomotricità. La presentazione della canzoncina “se és feliz”, cantata devo dire egregiamente da me e Lorena, ci fa rientrare ancora nel tema dove diventano fondamentali i movimenti interni alla canzone che venivano proposti da noi e ripetuti dai bimbi: batter as mãos, batter o pé, dar uma volta, dar uma saltada e dizer ciao ciao.
Anche la pronuncia del nome ad alta voce di ogni bambino, associata al gesto di mostrare il braccialetto con il proprio nome, così come l'imitazione degli animali dopo il racconto della storia ed il percorso ad ostacoli rientrano in questa parola (psicomotricità) così difficile da tradurre in portoghese..

La settimana prossima invece stimoleremo i bambini e le monitoras sulle percezioni sensoriali..
Francesca

















24 gennaio 2008

E' iniziata la seconda settimana di effettivo lavoro e già ci sembra di essere qui da lungo tempo. Non abbiamo la presunzione di avere già capito tutto ma gli interrogativi si stemperano col tempo e con la voglia di condividere e di comprendere.

Anche lo scoglio della comunicazione in portoghese e in creolo non ci sembra insormontabile, grazie anche ad Ornella e Adilton che ci fanno da interpreti.

Perfino il morale ci sembra più sollevato: si tratta comunque di scacciare i momenti della malinconica saudade e basta una mail, una telefonata o una risposta al blog perchè questo oceano Atlantico che ci separa da casa diventi un mare navigabile e non un oceano tempestoso.

La vita scorre a Maio con ritmi lenti ma le attività ci incalzano e ci sembra perfino di avere poco tempo per il relax. A dire la verità, sabato pomeriggio siamo andati in spiaggia e abbiamo fatto il primo bagno. La giornata era splendida, come da noi a maggio inoltrato, e il sole del primo pomeriggio batteva forte. Poi però si è alzata un'arietta malandrina che ci ha costretti a rientrare.

Domenica abbiamo trascorso una giornata di assoluto riposo, cucinando il pesce fresco e preparando il materiale didattico.

Adesso voglio riferirvi di un'esperienza indimenticabile. Domenica mattina sono andato alla messa della “crianza”, quella che da noi è la messa del fanciullo.

La chiesa era piena zeppa di bambini, tutti eleganti e con le scarpe della festa. Le bambine con le treccioline all'africana trapuntate di perline che sembravano lucciole di primavera.

Le suore dirigevano i canti in creolo con la loro tradizionale direttività un po' imperiosa, ma tutti i bambini cantavano a squarciagola, per nulla intimoriti. Silenziosi nei momenti solenni, vivaci nel canto.

Al momento della predica l'energico prete quarantenne è sceso tra i banchi con il microfono.

Il Vangelo della domenica raccontava il battesimo di Cristo nel Giordano ad opera di Giovanni il Battista. Il prete ha fatto alzare la mano a tutti i João e Joãna presenti e questi hanno ricevuto un applauso scrosciante. E poi è iniziato un dialogo mimico tra prete e bambini in forma di drammaturgia teatrale, con domande e risposte, battimani a quelle esatte, gesti ritmici con dita alzate al cielo, palme a terra per scacciare il demonio, elencazione ad alta voce dei peccati più comuni (“ho litigato col mio compagno” “non ho fatto i compiti” “non sono andato a prendere l'acqua”...) e alla fine un'assoluzione generale perchè il battesimo del Cristo avrebbe cancellato tutti i peccati del mondo.

Insomma, un vero pezzo di teatro da far invidia ad ogni animatore. C'è sempre da imparare!

Speriamo di aver generato anche noi lo stesso entusiasmo nei jardim e con le monitoras.

A questo proposito devo riferirvi che nell'incontro del sabato con le monitoras si è stabilito un clima collaborativo e gioioso: abbiamo consumato il ricchissimo lunch con loro e insieme abbiano giocato. Le monitoras hanno disegnato, interpretato gli elaborati, mettendosi nel pieno delle proposte di gioco. Tutto questo è molto importante per noi perchè ci dà la carica e ci fa sentire utili in questo contesto così diverso dal nostro.

Sem





20 gennaio 2008

l'allegro giro giro tondo delle monitrici durante la formazione






















sssst....programmano

Alla fine...mi tocca.

Ed eccomi nuovamente, a mesi e mesi di distanza dall'ultima volta, a confrontarmi ancora con la dolce fatica del Blog e speriamo che molti lettori della precedente “avventura” continuino a leggerci e a non farci mancare il loro sostegno.

Poco più di due settimane sono passate dalla nostra partenza e già siamo nel bel mezzo del nostro “lavoro”: già effettuati due incontri di formazione con le monitrici (% di presenza 100% in entrambi gli incontri) e già siamo intervenuti in tutti gli asili dell'Isola incontrando circa 200 bambini (oltre naturalmente a quella infinita schiera di ragazzi e ragazze che, conosciuti lo scorso anno con Alice, Anna, Chiara, Francesca, Marianna e Silvia ci corrono incontro al nostro arrivo e ci accolgono con sorrisi, saluti, abbracci e che ci chiedono infinite e infinite volte quando toccherà a loro. Va dato merito alle educatrici dello scorso anno di aver effettuato un lavoro che ha lasciato veramente il segno: si ricordano con gioia di voi e il tempo passato con i bambini delle materne si rivela prezioso per l'equipe di quest'anno.

Così come prezioso è l'apporto di Donna Ornella, italiana momentaneamente (?) prestata a Capo Verde, che non solo ci aiuta nelle questioni burocratiche ed organizzative del nostro quotidiano ma che, in qualità di volontaria, si presta come traduttrice del “Magico” Sem, il nostro formatore: senza di lei la vita sarebbe più difficile ed il progetto meno efficace. Questa estate anche Mario, suo marito, avrà modo di conquistare le nostre lodi (che, si badi bene, sono sincere) guidando trenta baldi giovani della nostra provincia nella ristrutturazione di alcune aule scolastiche dell'isola. Questa lode preventiva è in verità un modo per “incastrarlo”, come potrà tirarsi più indietro?. E visto che siamo in tema un apprezzamento anche per Adilton, il ragazzo di Maio che è stato selezionato per lavorare con noi e che si è immediatamente inserito nel lavoro, nonostante il mal di denti, capendone immediatamente i meccanismi e le modalità: una grande fortuna per noi vista la fatica dello scorso anno.

Ma ritorniamo al nostro lavoro. Tutto questo dicevo, ma non solo perchè ogni incontro è preceduto e seguito da incontri di programmazione e di verifica, di condivisione con Adilton dell'unità didattica prossima, di preparazione del materiale, da incontri di Sem con Ornella e da tutta quella serie di riti che rappresentano la quotidianità a Maio: le spese, internet e le mail (che ci complicano notevolmente la vita alla faccia della tecnologia), le telefonate, la ricerca del pesce (solo tonno e serra vero Lorena?), della frutta e della verdura fresca. Pensate che a tutt'oggi Lorena e Francesca sono andate in spiaggia una sola volta, alle cinque di sera, senza sole e con vento freddo. Oggi sabato 19 forse, ma dico forse, si concederanno almeno due ore di spiaggia. Avranno però tempo di rifarsi da qui alla fine di aprile.

E da settimana prossima ricomincia anche il servizio di Biblioteca mobile che, in concorso con gli insegnanti dell'isola, girerà tutte le scuole e effettuerà il servizio di prestito dei libri, merce rara e spesso sconosciuta sull'isola. Insomma, ce la siamo voluta ed ora ci tocca pedalare. Si, ma con piacere e con la voglia di esserci e la certezza (ormai ne siamo convinti) che la nostra presenza ha lasciato e continuerà a lasciare traccia di noi e del nostro lavoro.

A tutti voi che ci leggete dall'Italia: Buon inverno!!!


Rolli


18 gennaio 2008

...finalmente nei jardim!!!


Ed anche il mio turno è arrivato!!!

E' iniziata finalmente l'attività nei jardim infantil...che meravigliosa scoperta!!!
Dopo una partenza diesel (con le ovvie difficoltà legate soprattutto alla non conoscenza del creolo e ad una programmazione di attività forse un po' complesse), ci siamo ripresi brillantemente.
Con Francesca alla conduzione di questa prima unità legata alla scoperta del gioco, la grandiosa interpretazione di un
màjico (mago) Sem, l'aiuto del nostro, già caro, Adilton (catapultanto in un equipe non facile da tradurre), il sostegno della sottoscritta purtroppo non ancora pienamente riabilitata ed i consigli del nostro “condutor” Rolli, siamo partiti alla volta di Barreiro, Figueira, Ribeira do João, Alcatraz, Pedro Vaz, Cascabulho, Morrinho, Calheta, Morro e Vila do Maio.
Per mantenere continuità con le attività proposte lo scorso anno, abbiamo “aperto le danze” con l'amatissimo GIRO GIRO TONDO, variandolo in velocità e vocalità e facendoci così conoscere, sotto chiave giocosa, dai nostri nuovi piccoli amici.
Per approfondire la conoscenza non poteva mancare la RODA CON NOM (giro di nomi), proposto con il passaggio di un magnifico fiore (molto scenico...visto l'equipe di “artisti” presenti); pur facendo ripetere più volte il nome ad ogni bambino, non è facile ricordarli tutti...ma credo che pian piano faranno così parte di noi che scordarli sarà impossibile.
Ed ora il M
ÁJICO...attraverso una piccola storiella raccontata muito bem da Francesca, che nonostante la difficoltà della lingua ha voluto parlare in creolo, è comparso con un enorme cappello magico il nostro mitico Sem che con le sue doti teatrali ha catturato l'attenzione dei bambini, a parte qualche lacrimuccia dei più piccini, l'interpretazione ha affascinato proprio tutti...perfino le monitoras!
Successivamente all'allegra scenetta, dal cappello magico sono state estratte colorate palline di spugna...immaginate l'entusiasmo dei bambini...dopo un'esplorazione libera della pallina, abbiamo guidato i bambini attraverso attività più specifiche come ad esempio, l'esplorazione delle parti del corpo proprie e del compagno, mantenendo però il gioco come elemento principale.
Dopo corse, salti, lanci e risa...ci sediamo in un grande cerchio a disegnare,disegno libero con pastelli a cera che i bambini potranno portare a casa...sono molto contenti di questo e quando terminano, ci chiedono di piegare per benino i loro disegni e soddisfatti li mettono via.
Non possiamo che chiudere con il famoso giro tondo...e tra abbracci e “solletichii” ci diamo appuntamento alla prossima settimana!!!
Passata una settimana a riproporre questa unità in tutti i jardim...siamo ancora più stimolati a programmare la seconda unità, già in cantiere!!!

um beijo a todos os leitores

Lorena






14 gennaio 2008

Con le monitoras


13 gennaio 2007
Il primo incontro con le "monitoras" - riunite a Vila in un'aula della scuola elementare – è andato bene. Gli interrogativi che ci ponevamo alla vigilia hanno ottenuto una positiva risposta. Siamo contenti.
Alle nove, puntuali, le monitoras sono arrivate alla spicciolata dai paesi dell'isola. Erano eleganti, silenziose e disponibili alla proposta. Giovani e meno giovani (una di loro era accompagnata da un dolcissimo figlioletto di circa due anni di nome Simi), si sono accomodate sui seggiolini davanti ai banchini di scuola. Due sole assenze iniziali. Poi sono arrivate: una al principio della relazione e una alla fine. Ma quest'ultima aveva avuto un lutto in famiglia.
Dona Joana aveva apprestato la sala: una candida tovaglia sul tavolo dei relatori e fiori di plastica in contenitori del latte sui tavolini.
Dopo una breve introduzione della responsabile, le sferzanti e velocissime parole della Delegata alla Pubblica Istruzione hanno delineato il valore dell'intervento progettuale dell'ARCI, la ricaduta positiva delle iniziative precedenti, l'opportunità di sfruttare al meglio le occasioni di aggiornamento, il desiderio di poter contare su una scuola migliore a partire da quest'anno scolastico.
Poi è venuto il mio turno, la prima relazione fondamentale sul significato, valore, importanza, contenuto e metodo del Jardim Infantil. L'emozione si è subito stemperata in un confidenziale profilo biografico del relatore in zoppicante portoghese (Rolli mi aveva aiutato a correggere gli errori più vistosi). Ho lasciato il tavolo della presidenza e, parlando, ho girato tra i banchi per sollecitare un contatto più diretto.
Ornella, nostra collaboratrice e padrona di casa ha tradotto con competenza quello che andavo dicendo, segnando alla lavagna le parole più salienti. Le monitoras prendevano appunti con la caneta e sul quaderno che Rolli aveva consegnato in precedenza.
Francesca, Lorena e Adilton registravano e fotografavano quanto andava accadendo, sfoderando sorrisi di simpatia. Insomma, una seduta di lavoro in piena regola.
Alla fine della relazione i tre interventi delle monitoras hanno sottolineato la validità del progetto e la disponibilità al lavoro anche pratico che andremo a proporre.
Poi, tutti a fare la fotografia di prammatica.
Sem






























..al lavoro


Bene tocca a me..
oggi è già venerdì 11 gennaio.
A quest'ora tutto sembra così silenzioso e fermo (sono le 15 circa).
Un sole accecante dove anche gli occhiali da sole non sembrano essere sufficienti ed è quasi un peccato coprire "belati e vento" da musiche accuratamente portate dall'Italia. Del resto in questi lunghi (e così piacevoli) momenti tra il pranzo e gli impegni del pomeriggio capita di chiederti cosa fare, e carte da gioco, canzoni e film possono diventare importanti..
Ieri abbiamo finalmente conosciuto Adilton, il ragazzo che ci accompagnerà nei prossimi mesi e mi pare sia già più che fondamentale per poter imparare qualche frase in creolo (perché oltre ad a min chuma altro non sappiamo); tra l'altro è davvero difficile comprenderlo, soprattutto per la mia minima base di portoghese. È stato piacevole incontrarlo, sembra sia rimasto così divertito quando Sem, Rolli ed io (Lorena ancora non è completamente operativa) gli abbiamo mostrato il girotondo cantato in italiano e le attività pensate per la prossima prima settimana. Diceva "meninos vão gostar.."
Forse, e chi mi conosce può immaginare, inizialmente ho esagerato nell'osservare Adilton con (il mio) un sorriso stampato e occhi inteneriti..è che sembrava così timido e agitato con la penna e foglio in mano per prendere appunti su questa prossima prima settimana di lavoro. Dopo, devo dire, che è entrato molto in sintonia con noi e parla molto meglio lui l'italiano che noi il portoghese! Evidentemente il corso di Ornella è stato molto produttivo..
[...]
Ho fatto una piccola pausa. Tra un pensiero ed un altro prepariamo il materiale che ci servirà per le attività di settimana prossima: o chapéu mágico è già pronto e il travestimento del mago Sem è in fase di preparazione, e so che qualche donnina a Firenze immagina che io riesco a far ben poco in questi momenti di espressione artistica, se non guidata dalla cara Lore e dal nostro Sem, ma mi sono specializzata nell'attaccare sul cappello di cartone blu, palline di carta crespa gialla ben arrotolate..!
Stamattina finalmente abbiamo trovato delle carote: due ragazze molto belle sono venute sotto casa con grandi bacinelle portate sulla testa e ne abbiamo approfittato per ricomprare batates, cavolo e piccoli peperoni verdi oltre ad un chilo di grandi carote. Mi hanno detto che ritorneranno domani mattina così faremo altro rifornimento. Donna Ornella ci ha informato che per tutto il mese di gennaio probabilmente non arriverà qui a Maio alcuna nave con cibo e acqua, ed è bene passare da Ramos (la drogaria più vicino a casa) o in Cooperativa per recuperare boccioni di acqua, pasta e carta igienica..del resto rimanere senza acqua ci preoccupa, ma devo dire che (anche se per ora è andato tutto liscio) anche l'assenza di carta igienica potrebbe diventare una preoccupazione..
Francesca




11 gennaio 2008

il nostro arrivo a Maio







L'imprevista mancanza del collegamento internet attesa nella nostra casa qui a Maio non ci ha permesso di farci vivi prima.
Al momento non sappiamo neppure se e quando disporremo dell’ADSL o almeno del collegamento internet.

Avviso: il posizionamento delle foto e’ assolutamente casuale e deciso dal Blog.

4-5-6 gennaio '08

Partiti il 4 gennaio, in ritardo, da Orio al Serio per Maio (isola di Cabo Verde) la Brigada do alfabetisacão vi manda il primo blog della nostra storia ancor breve ma di sicuro avvenire.
Abbiamo lasciato all'aeroporto i nostri più cari affetti, senza lacrime, con una certa freddezza da grandi navigatori. Solo le mamme avranno intuito questa apparente indifferenza al distacco che mascherava una profonda emozione.
La leggera nevicata del profondo nord già scompare dagli occhi e dal ricordo con l'arrivo all'ilha do Sal.
Dopo sei ore di volo, arriviamo a Sal verso le due di notte, ora locale (dato le due ore di fuso orario). Le pratiche burocratiche si sono ridotte al minimo. Prima di lasciare l'aeroporto un giovane, con due occhi incantevoli (Lorena e Francesca sottolineano...), ci conferma e ci consegna i biglietti del volo aereo interno previsto per il giorno dopo. Abbiamo bisogno di due taxi perché le nostre valigie ed in particolare il “baule” della “diva” Francesca (denominata così da Rolli!), anche se quello di Lorena non ha il peso di una piuma, necessitano di un carico speciale.
Solo la lingua portoghese del condutor Rolli ci permette di trovare velocemente la stanza dove crolliamo in un eccitato riposo. L'hotel Atlantic ha una hall a forma di stiva di nave con l'albero maestro centrale ma le camere si aprono sotto un porticato in stile motel old America.
Mentre le giovani fanciulle si fanno attendere, il maestro Sem va in perlustrazione solitaria e riporta le seguenti considerazioni:
“[..] minuscolo villaggio aeroportuale, strade polverose, casette coloniali dipinte a colori viola e arancio, giallo limone, rosa shocking, blu olremare; abitazioni a piano unico con bottegucce scure come tuguri stile post-coloniale; mucchi di laterizi, luoghi incolti fatti di una polvere sterile non coltivabile. Un incredibile osservatorio a forma di fungo è depositato sopra una collina di detriti. Tre, quattro chiese evangeliche di recente ridipintura [..]”
Dopo un'abbondante colazione tra innumerevoli Obrigado e Bon dia , a bordo di un pulmino di servizio locale andiamo a Santa Maria, il vero centro balneare dell'isola di Sal, un vero “vacanzificio” di stampo romagnolo. Si attraversa una spianata desertica e poi improvvisamente si apre l'Oceano ai due lati della strada. Spuntano come funghi i villaggi in stile palazzinaro dei club di vacanza esclusivi delle settimane a prezzo stracciato. Balza subito all'occhio il nuovo lungo pontile in cemento dove si compra e si vende il pesce esposto, squamato, tagliato e pulito da lunghi coltellacci acuminati.
Comincia a far caldo e l'unico rimedio è spalmarsi di creme (fdp 50) fino al rientro in aeroporto dove siamo in attesa del volo per Praia. Il piccolo mezzo interno, di 68 posti, ci fa atterrare nell'isola di Santiago.
Alloggiamo in un delizioso alberghetto che si chiama Praia Maria e ceniamo in un ristorantino frequentato dagli intellettuali del posto dove si fa musica dal vivo: sul palcoscenico siede un giovane cantautore occhialuto che, con toni confidenziali, sembra cantare delle ninna nanne con accompagnamento di jazz slow, in creolo.
Terza ed ultima tappa, la nave per Maio.
La partenza prevista alle nove, ritarda e si fan presto le dieci e mezzo; così si ha il tempo per visitare il vicinissimo mercato del pesce dove predominano grossi tonni a pinna gialla e pesce serra dalla carne bianca. Il viaggio sull'oceano dura meno di quanto previsto grazie anche ai bollini magici, chimici (!), da fissare dietro l'orecchio forniti dal nostro previdentissimo condutor. Solo Lorena non ha bisogno di alcun supporto chimico.
Sul molo di Maio ci aspettano i due coniugi italiani, Ornella e Mario, preziosi collaboratori della nostra organizzazione.
Con il pulmino-biblioteca ambulante- raggiungiamo la nostra abitazione in una palazzina ai margini di Vila do Maio. Ai piedi delle scale ci accolgono le caprette con i loro piccoli e due scarni maiali neri che razzolano nella terra polverosa tentando di trovare qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.
Siamo ad un centinaio di metri da una salina, una conca di acqua bassa da cui emergono mucchi di sale grezzo, unica e povera produzione locale.
Il silenzio domenicale è intenso.
Pochissime automobili in strada e gente seduta fuori di casa in contemplazione di un'altra autentica produzione locale: il tempo che passa senza fretta.
Francesca, Lorena, Sem

7 gennaio '08

Un buon caffè mattutino e la voglia di entrare/toccare/scrutare ci rende euforici e ci spinge al supermercato per la nostra prima spesa (per non smentire manie compulsive tipicamente europee...). Rimaniamo sorpresi nel trovare scaffali ben forniti e prezzi simili ai nostri in Italia. La questione economica comincia a preoccuparci.
Percorrendo le strade di Vila do Maio i bambini riconoscono il mezzo di trasporto e Rolli che sta alla guida. Non solo con gesti di saluto ma soprattutto canticchiando ritornelli dei bans condivisi con le ragazze delle precedenti esperienze che, evidentemente, hanno lasciato il segno, chiedono notizie delle educatrici che ci hanno preceduto, e scrutano con sorpresa i nuovi nostri volti.
Siamo molto contenti di sentirci parte di questo meccanismo già ben avviato.
La conferma viene anche dal caloroso benvenuto delle autorità che andiamo a salutare nel pomeriggio. Qui la Delegata del Ministero dell'educazione ci accoglie con calorose strette di mano, fiumi di eloquenza portoghese e, consultando gli appunti dei precedenti incontri con Rolli, ribadisce la validità del progetto passato e ci conforta per il lavoro futuro. Ci presenta Dona Joana, responsabile delle monitrici, le insegnanti delle scuole materne, che si rende molto disponibile a visitare con noi tutti i jardim infantil dei villaggi di Maio. Ritroviamo la stessa attenzione e la stessa cordialità alla banca centrale dove depositiamo i nostri euro convertiti in escudos.
Francesca, Lorena, Sem


8 gennaio 2008

In compagnia di Dona Joana andiamo a visitare per la prima volta i jardim infantil, che saranno teatro del nostro futuro lavoro. Attraversiamo zone quasi desertiche popolate da acacie e qualche fico rosso; capre e donne che appaiono e scompaiono su sentieri scarsamente tracciati. Il primo villaggio che incontriamo è Barreiro: poche case nel silenzio tra cui una stanzetta dove i più piccoli abitanti si riuniscono. Un unico vano che contiene tavolini, seggioline e piccoli angoli di lavoro destinati ad una polverosa esposizione e non ad un utilizzo effettivo. I bambini ci accolgono con sorrisi, solo i più piccoli ci scrutano timidamente. La monitora ci stringe la mano, controlla la situazione e resta in disparte.
La stessa struttura si ripete a Figueira, Ribeira Do João, Alcatraz, Pedro Vaz, Cascabulho, Morrinho, Calheta e Morro: tutti edifici costruiti negli anni 90, così come risulta da targhe esposte.
Riviviamo in ogni villaggio il nostro impacciato impatto con bimbi che sembrano ancora più piccoli e ancora più neri nei loro colorati grembiulini a quadretti. Avvicinandoci con sorrisi e sguardi, ancora unico modo di contatto data l'inevitabile difficoltà di linguaggio (i bambini della scuola materna, qui a Maio, parlano unicamente creolo), proviamo a scoprire qualche nome e a presentarci con ripetuti A Min chuma... dando appuntamento alla prossima settimana.
Il tragitto tra Morro e Vila sotto un sole di mezzogiorno si rivela più lungo del previsto: gomma forata e la nostra Brigada incontra la prima vera difficoltà! Dove sarà il cric? Come si usa?
Grazie all'aiuto del giovane autostoppista e di un volenteroso passante, possiamo rientrare a Vila per l'ora di pranzo, anche se la ruota che abbiamo sostituito necessita di ulteriori riparazioni.
Francesca, Lorena, Sem