ancora carnevale!!!
Amato popolo di lettrici e lettori
Eccomi a voi per un nuovo capitolo di questo romanzo che ha per protagonista l’isola di Maio, Cabo Verde, Africa…
Tanto per rispettare la tradizione decido di aprirvi una nuova finestra sul mondo degna di un servizio alla Geo&Geo, con questo penserete che ho dimenticato il vero motivo per cui ci troviamo tanto lontani da voi tutti…la realtà è che le mie compagnere di viaggio ne trattano già in maniera appagante e così mi concedo il lusso di raccontarvi anche “altro”, tanto per farvi sognare un poco e condurvi per mano tra le acacie, l’oceano, le strade ciottolate, i sorrisi e gli occhi grandi di questo popolo meravigliosamente diverso.
Protagonista del mio racconto è nientemeno che il carnevale maiense, con la sua sfilata e le sue bizzarrie…
E’ martedì grasso, giorno di frenetici preparativi per noi impegnate a gonfiare centinaia di palloncini sagomati da trasformare in spade, cappelli, cani e cigni…già le dita si lamentano, prevediamo un assalto, ma confidiamo nella confusione carnevalesca e nelle sue ricche sfumature! Come sempre l’isola ci infligge l’ennesima lezione e fin dalle prime ore della mattina scorgiamo ben poche avvisaglie della tanto attesa desfila pomeridiana! Ci aggiriamo famelici in cerca degli organizzatori e dei festoni con cui addobbare l’ avenida centrale e il “palco” (che altro non è che il piano rialzato del ministero dell’ agricoltura!!), ma nessuno s’intravede e incassato l’ennesimo bidone capoverdiano ce ne torniamo mesti mesti verso casa portandoci via anche le nostre pretese di efficientismo bergamasco!
Il pomeriggio facciamo il nostro trionfale ingresso nel cuore di Vila trasformate in terribili piratasse (!) con tanto di bandana rossa, foulard garibaldino, teschio sull’ occhio e spada pronta ad essere sguainata, guidate dal fido Spugna-Rolli che sembra più il Grande Puffo che un temibile pirata dei sette mari!! Tant’è, l’ effetto è dirompente vista la media delle “maschere” che si aggirano coraggiose nell’ avenida ancora deserta!! Come resistere a una banda di minacciosi guerrieri del mare quando si ha a che fare con strani personaggi in accappatoio o presunti Totti muniti di maschera antigas?! Ricevuto il meritato plauso ci dirigiamo coraggiosamente verso la postazione palloncini, scegliendo un salvifico piano rialzato che assomiglia un po’ alla prua di una nave e da lì iniziamo a gonfiare, piegare, arrotolare, trasformare…il tutto di fronte a mamme insistenti, adolescenti tornati bambini, ma soprattutto agli occhi incantati dei bimbi che le tentano tutte per saltare la fila e ci riempiono di richiami a cui restiamo immuni, troppo impegnate a sguainare spade e combattere con la malefica pompetta-buca palloni !! Presto l’ avenida si riempie di colore e anche noi, ormai sfinite dal sole e da tanto annodare, alziamo gli occhi per gustarci lo spettacolo di una folla crescente che si prepara alla sfilata dei tre carri in concorso…finalmente scendiamo con i “nostri” bambini e ci facciamo travolgere dalla bislacca e un poco smandrappata follia di questo carnevale, riempiendo l’ aria di bolle di sapone che presto finiscono tra le mani di un improbabile prete, intento a benedire una coppia di sposi tra il divertimento generale! Il resto accade in fretta, arrivano i carri, tutti danzano sul ritmo del samba sparato a tutto volume dall’immancabile deejay, la giuria prende nota per decidere il vincitore, mentre per noi bimbe adottate è finalmente tempo di mangiare le bolas (che carnevale è senza le frittelle?!!) e goderci lo spettacolo, condito da sane critiche per i tratti di eccesso a cui assistiamo non poco sbigottite, ma soprattutto per goderci in libertà gli abbracci dei nostri affezionatissimi meninos a cui questa festa non sembra essere troppo attenta…
Così com’era arrivato il carnevale se ne va, sciogliendosi nel tramonto sull’oceano e nei furgoni pieni come non mai…qualche ritornello di bans qua e là, tanti saluti e via verso casa con la testa piena dei tanti occhi, dei sorrisi, dei colori vissuti… felici di aver donato un po’ di colore a questa giornata e ai bimbi soprattutto… quelli che per noi restano gli indiscussi protagonisti di sempre e a cui dedico i miei pensieri dell’ oggi.
A voi che ci pensate da casa
Il nostro abbraccio
Anna